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Coldiretti: il clima impazzito non dà tregua

ECONOMIA E POLITICA - 26 07 2021 - Redazione

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/agricoltura

Fienili e stalle scoperchiati, ortaggi mitragliati, campi di mais devastati. Il settentrione lombardo si è trovato nuovamente nella morsa del maltempo che già ieri ha provocato gravi danni dalla Valchiavenna – dove la frana abbattutasi su Piuro ha provocato disagi anche per i collegamenti tra i fondi agricoli – al Lago di Como e al Varesotto, dove vento, pioggia e grandine, hanno provocato danni a colture e strutture agricole, colpendo in particolare mais e ortive in pianura, mentre anche i versanti a lago sono stati interessati, in più punti, da smottamenti che hanno riversato fango e detriti sulle vie di collegamento.

Le ultime ore di maltempo contano un bilancio grave che ricomprende ampi areali del territorio regionale: diversi i campi e le strade poderali allagati nella fascia alpina e prealpina, mentre tra la Brianza comasca e lecchese, la furia delle precipitazioni ha distrutto anche le reti antigrandine e decimato i raccolti di mais e ortive.

 

In provincia di Brescia grandine e bombe d’acqua si sono abbattute a macchia di leopardo tra la Franciacorta, la Vallecamonica, e in alcuni comuni a sud del lago d’Iseo. Colpita in parte anche la zona della Valtenesi.

Le tempeste di ghiaccio non hanno risparmiato neppure la bergamasca dove a farne le spese sono state le campagne in Val Brembilla, con danni agli alberi da frutto. Grandine anche in Valle Seriana con le verdure in pieno campo, come zucche e fagioli, colpite nonostante le reti di protezione.

 

Con l’ultima ondata di maltempo – chiarisce la Coldiretti provinciale - salgono a milioni di euro i danni causati in tutta Italia dal clima impazzito in un’estate 2021 bollente e siccitosa in cui si contano, fino ad ora, lungo tutta la Penisola già 556 eventi estremi secondo i dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

“La frequenza degli sfasamenti meteorologici che danno luogo a precipitazioni violente è davvero preoccupante e sta colpendo a più riprese un territorio già sensibile dal punto di vista idrogeologico come la nostra provincia alpina” commenta Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio. “E’ evidente che siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con il rapido passaggio dal sole al maltempo, che specie nella nostra area prealpina provoca grandinate violente e repentine”.

 

L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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