MENU

Vicende e curiosità storiche legate all'organo del santuario di Madonna di Tirano

CULTURA E SPETTACOLO - 09 10 2019 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/organo madonna di Tirano

(Prima parte) Un vanto artistico e musicale del nostro tempio Mariano è sicuramente il grandioso organo, il quale risulta essere uno dei più elaborati d'Italia.

In questo appuntamento con la storia, vi racconterò in tre puntate alcuni fatti e curiosità legati a questo strumento, domani e venerdì verranno pubblicate le altre due parti.

 

Nel 500, esattamente nella seconda campata di destra del santuario, vi era un organo; questo risultava essere funzionante ai tempi di frate Gabriele, organista nel 1574-75, successivamente al frate era succeduto Giovanni Barilatti attivo sino al 1605.

Ed ecco che nei periodo dei primi del 600, si decideva di sostituire il vecchio organo con un nuovo strumento.

I motivi che avevano spinto a questa scelta erano sostanzialmente due: l'organo presente pareva modesto per la sontuosità del santuario, inoltre rifacendosi ai dettami del Concilio di Trento, si delineava sempre maggiormente l'importanza data dalla musica nelle celebrazioni liturgiche.

Pare che il primo promotore per la realizzazione del nuovo organo, era stato l'organista bresciano Ottavio Bargnani, attivo in santuario e probabile successore del Barilatti.

 

Questo maestro con idee progettuali che possiamo definire lungimiranti, aveva pensato di far collocare il nuovo strumento nell'ala sinistra del transetto.

Un vano questo, certamente più ampio in cui ben ubicare uno strumento più completo e con una cassa più grande.

Analizziamo le vicende: pare che l'idea del Bargnani, avesse trovato ampia approvazione a livello locale, si evince infatti che il Consiglio dei Trentasei, così era denominato l'allora consiglio comunale, si era messo in moto in modo molto celere.

Questa istituzione, con apposita delibera del giugno del 1608 conferiva a Giuseppe Bulgarini di Brescia, definito “Mayestro de legname bressano”, l'incarico di realizzare la cassa per il nuovo organo.

Quest'ultimo nello stesso tempo riceveva già la caparra e garante per “sigurtà” era l'organista Bargnani.

La parte strumentale dell'organo, veniva commissionata ai fratelli Tommaso e Domenico Mearini sempre di Brescia, le fonti però affermano che questa in effetti era stata realizzata da Michelangelo Valvassori tra il 1639 ed il 1641, vedremo domani il perchè.

 

I PRIMI DUBBI: il dubbio sulla scelta del luogo proposto dall'organista a lavori già celermente iniziati e le eccessive dimensioni che la cassa stava prendendo, evidentemente erano motivo di discussione e fonte di problemi.

Problematiche e questioni che già nell'agosto del 1608, avevano indotto il Consiglio dei Trentasei a conferire ampia facoltà ai Deputati del santuario di cercare un esperto a Milano al fine di restringere le misure delle cose già fatte.

Questo esperto doveva trattare con Mastro Josefo, il Bulgarini, perchè si trovasse il modo di ridurre detto organo.

Ci si era accorti che la cassa in costruzione nell'ala del transetto sarebbe andata a coprire gli stucchi realizzati con grande abilità da Giuseppe Bianchi tra il 1595 ed il 1596, posti sulla volta delle pareti, comprendendo anche le grandi statue dei Padri della Chiesa.

Non solo, quest'opera avrebbe sottratto alla vista i dipinti di Giovan Pietro Homedei, con scene tratte dai Vangeli Apocrifi.

Si evince che con ogni probabilità, lo stesso artista, abitante a due passi dal tempio e figlio di Gian Maria, già Deputato, era stato uno dei primi fautori al fine di fermare i lavori, optando per una cassa meno grande.

E' chiaro che non gli faceva piacere che le sue opere venissero nascoste e come dargli torto!

Al volere dei trentasei Deputati avevano subito ottemperato, “L'inzignere di sufficienza”, giunto a Tirano e visitando la chiesa forniva un parere per iscritto.

 

Questa relazione veniva letta ufficialmente ai consiglieri comunali nella seduta risalente al 16 luglio 1609.

Peccato che non si conosca la valutazione scritta dal professionista giunto appositamente da Milano, nemmeno si sa se gli stessi Deputati l'avevano prontamente condivisa.

E' lecito credere che comunque questo “inzignere”, abbia incoraggiato a proseguire l'opera come da proposta iniziale.

Sta di fatto che nella seduta del 16 luglio 1609, presenti dieci nobili, e ventidue Vicini, con quattro assenze, il consiglio decideva di dare ai Deputati ampia autorità nel far eseguire i lavori in stile, decoro e onore della chiesa.

Qualche ripensamento c'era però stato. Risulta che erano stati avviati i lavori per ridurre la cassa e che solo in seguito si era deciso di riprendere il progetto originale nell'ala di sinistra.

A dare conferma di questo, è il libro dei conti che in occasione di una verifica o stima dei lavori non ancora conclusi, recita una nota particolare.

 

In data 6 maggio 1617, nella nota spese, si elencano anche quelle inerenti al così detto “desfamento per aver spicinito gran parte di detta opera”, ed ancora, “aver tornata a farla grande nel modo che hora si ritrova”.

Sta di fatto che, tra ripensamenti e traversie “desfamenti, spicinimenti” ed altro, il Bulgarini portava a termine il suo lavoro ricevendo una somma di circa 10.500 lire imperiali, un compenso non certo indifferente per le casse del santuario.

La struttura della cassa nel 1617 risultava ultimata, ma probabilmente mancavano al suo completamento parte degli apparati d'intaglio, statue e motivi ornamentali.

Emerge però un dato davvero emblematico: per realizzare l'imponente struttura, ultimandola in ogni sua parte, erano state necessarie ben undicimila ore di lavoro, con una spesa pari a 6.000 scudi, così scriveva il Cornacchi nel 1621.

Vi lascio con questa prima parte con una qualche notizia su Giuseppe Bulgarini.

Della sua vita si conosce ben poco, quasi nulla. Era di Brescia, dove abitualmente risiedeva ed aveva un suo laboratorio.

Da questo uscivano gli apparati statuari per le sue opere in provincia. Dopo l'impegno per la costruzione della cassa dell' organo del santuario di Tirano tra il 1608 e il 1617, l'artista aveva lavorato nel 1620-21 al ciborio tutt'ora esistente nella chiesa parrocchiale di Vione in alta Valcamonica. Dal 1623 al 1626, aveva predisposto per la collegiata di Sant'Eufemia di Teglio, un nuovo grande ciborio per l'altare maggiore.

 

Ivan Bormolini

(Fine prima parte, domani, giovedì la seconda)

 

FONTI: La Madonna di Tirano. Il monumentale organo secentesco” Autore Gianluigi Garbellini. Impaginazione Tipografia Petruzio s.r.l. Tirano ( So ). Stampa: finito di stampare nel mese di maggio 2015 da Arti Grafiche Stibu- Urbaina ( Pu ).

La Madonna di Tirano. Monumento di fede, di arte e di storia. Autore Gianluigi Garbellini. Stampa: finito di stampare nel mese di giugno 2004 dalla Tipografia Polaris Sondrio.

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI