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UN TIRANESE A ZONZO NEI BALCANI: NUOVA RUBRICA

CULTURA E SPETTACOLO - 17 07 2015 -

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/ A destra Luca Cometti
A destra Luca Cometti
Due ragazzi in strada ognuno con il suo zaino e le sue riflessioni: il giovane storico e musicista tiranese Luca Cometti ed il documentarista ligure Emanuele Mei; il primo armato di penna ed agenda, il secondo con le sue macchine fotografiche. Quello che vi proponiamo da qui alle prossime settimane (tutti i venerdì) è una forma di racconto/diario, una raccolta degli appunti scritti durante questo viaggio di dieci giorni iniziato l'8 giugno 2015, quando i due sono volati in Serbia e da Belgrado hanno raggiunto la Bosnia Erzegovina, passando da nord, dalla Slavonia, attraversando la Croazia orientale. "In fondo al viaggio - racconta Luca Cometti - una sola regina, Sarajevo". Un racconto al giorno per 10 giorni di viaggio: un itinerario atipico, matto, in gran parte estraneo alle comuni rotte turistiche, senza nulla di programmato né prenotato, ma, come scrive Luca, "Animato soltanto da una gran voglia di mettere il naso, gli occhi, e i sensi tutti, dentro questi famigerati Balcani a 20 anni dalla fine delle guerre bosniache". Ne esce un vero e proprio libro in cui Luca riporta le impressioni, le suggestioni, gli incontri e le descrizioni di persone e paesi così vicini, eppure così lontani. Dalla schiettezza di Darko, il giovane bosniaco cresciuto a Torino che i nostri incontrano a Sarajevo, alla dolcezza di Aisha che porta ancora in sè i traumi della guerra, dalla durezza delle parole di Duvan, serbo di Belgrado, alla disponibilità di Leila Thirtyfour ragazza madre sarajevese, dalla forza di volontà di Boris che cerca di ripartire ricostruendo un futuro a Vukovar per lui e i suoi figli, alla furtività di Dusko, la guardia del grattacielo che per qualche soldo accompagna i nostri in un'avvincente ascesa verso la cima del Beogradanka nel centro di Belgrado. Tutt'intorno, ben narrati dalla penna di Luca, i paesaggi, le descrizioni, le culture, la storia, i silenzi, le città e i villaggi, la Serbia con le sue distese pianeggianti, la Croazia europea con le sue case asburgiche, la Bosnia interna fatta di passi, montagne, orti e ruderi; sullo sfondo una delle più sanguinosi conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale. Non turismo di guerra ma viaggio alla scoperta profonda di nuovi mondi, alla ricerca di persone alla ricerca di un qualche scambio umano; per dirla con loro: "Per fortuna arriva sempre il momento di chiudere i libri e preparare lo zaino. Perché la vita vera non può stare tutta dentro un manuale, e nemmeno la Storia, quella bisogna guardarla negli occhi". Buona lettura, Marco Travaglia - Direttore
  DIARIO BALCANICO di L. Cometti GIORNO 0 - "Piccola premessa doverosa" GIORNO 1 - "Cosa andate a fare a Belgrado?" GIORNO 2 - "Gli scarafaggi muoiono sulla schiena" GIORNO 3 - "Le anime di Vukovar" GIORNO 4 - "La resa di Doboj" GIORNO 5 - "Leila Thirtyfour" GIORNO 6 - "Darko" GIORNO 7 - "Dove la logica si arrende, la Bosnia comincia, Aisha" GIORNO 8 - "Le bandiere" GIORNO 9 - "Viaggio in Republica Srpska" GIORNO 10 - "Decompressione"

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