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Un'insolita denuncia di danni di guerra

CULTURA E SPETTACOLO - 29 04 2022 - Guido Monti

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E' inevitabile che all'indomani della celebrazione del 25 aprile, festa cara ai partigiani, tornino alla memoria i giorni della Liberazione, ricchi di avvenimenti gloriosi ma pure di episodi originali come quello che qui descriviamo.

 

Ci è stata segnalata una curiosa notizia ripresa dal volume 'Ribelli in Val Grosina' scritto dal compianto Giuseppe Rinaldi che fu presidente dell'Anpi provinciale. Nel documento originale che si riferisce all'accaduto, pubblicato in allegato, il signor Giuseppe Saligari di Grosotto - casualmente omonimo del sindaco attualmente in carica - in data 7 maggio '45 si rivolge al comando accertamenti danni di guerra per denunciare il sopruso compiuto dai fascisti a suo discapito.

 

Saligari lamenta che il 9 aprile, in località monte Mondadizza nel comune di Mazzo, le camicie nere della brigata Garibaldi al comando del tenente Beggi gli avevano sottratto della merce per un ammontare di 50mila lire, all'incirca 1900 euro del giorno d'oggi. Il malcapitato precisa nel dettaglio gli ammanchi: liquidi (e specifica il valore di 17.500 lire); 21 kg. di salumi, 15 di formaggio di latteria e 3 di strutto di maiale; un paio di scarponi nuovi, 5 paia di calze e 3 sottane; 1 kg. di filo di lana e 3 di lana da filare. A tutto questo materiale andavano aggiunti altri oggetti e un imprecisato quantitativo di svariati generi alimentari. Inoltre Saligari fa presente che tutti i giorni i fascisti si recavano da lui a prendere del latte (si presume gratuitamente).

 

Non è accertato come si concluse la vicenda, però resta evidente il fatto che il puntiglioso signor Giuseppe cercò con estrema decisione di far valere i suoi diritti, e magari ottenere un congruo risarcimento.      

 

Guido Monti

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