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Un illustre tiranese: don Carlo Braga (Parte 1)

CULTURA E SPETTACOLO - 10 05 2018 - Ivan Bormolini

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/don carlo braga

(Di Ivan Bormolini ) Gentili lettori, la storia del missionario tiranese don Carlo Braga, a cui precedenti amministrazioni comunali hanno dedicato uno via subito dopo la porta Bormina, è davvero avvincente ed intensa.

Ho deciso di dividere la nostra rubrica in due parti, una quella odierna e una seconda che verrà pubblicata domani.

 

LA DIFICILE INFANZIA, GLI STUDI E LA GUERRA

Carlo Braga nasceva il 23 maggio 1889, vivendo la sua infanzia e la prima adolescenza a Tirano. Era secondogenito di un secondo matrimonio, ma purtroppo suo fratello maggiore che anch'egli si chiamava Carlo, era morto da bambino.

Quei primi anni di vita erano stati costellati da enormi problemi, il padre Domenico era emigrato in Argentina, e da quella lontana terra non aveva più fatto ritorno.

La madre, Maddalena Mazza, dopo una lunga malattia aveva lasciato quel giovinetto a soli sei anni.

 

In questo drammatico contesto famigliare, che si ambientava in un borgo tiranese dove miseria e povertà erano all'ordine del giorno, quel bambino aveva trovato nei Salesiani i provvidenziali sostituti delle figure genitoriali.

In particolare, le suore dell'Ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice, lo avevano seguito all'asilo ed alle scuole elementari.

 

L'asilo era stato fondato nel 1852 dal conte Luigi Torelli, ed era il primo della Valtellina. Nel 1866 era divenuto Ente Morale e diretto dal canonico Giuseppe Merizzi, questa realtà era sentita soprattutto come opera assistenziale per i bambini poveri e come aiuto per le famiglie in difficoltà.

Viene dunque logico pensare che questa istituzione era divenuta importantissima per il piccolo Carlo, che vi aveva trovato una nuova famiglia.

 

Dopo la firma della storica Convenzione del 16 maggio 1897, tra il conte Filippo Salis ( Presidente della Congregazione di Carità ) ed il primo successore di don Bosco, don Michele Rua, le suore Figlie di Maria Ausiliatrice entravano a Tirano per dirigere sia l'asilo che il Ricovero di Mendicità. Come già citato le suore avevano avuto per quel vita di quel ragazzino una notevole importanza, in particolare il giovane Carlo, aveva avuto modo di definire suor Giuditta Torelli come la sua seconda madre.

Suor Giuditta era arrivata a Tirano, accompagnata dalla Madre Vicaria, suor Enrichetta Sorbone il 15 settembre 1898, con il ruolo di direttrice-maestra, con lei era giunta anche un'altra figura storica tra le suore che avevano operato in quegli anni ovvero suor Carolina Castelli.

 

Dopo questa esperienza educativa, vissuta al fianco di suor Giuditta, Carlo veniva accolto nel collegio dei Salesiani di don Bosco a Sondrio.

Questa nuova fase a contatto con il mondo Salesiano, era stata per Carlo un momento di vita fondamentale.

Nella permanenza presso il collegio, aveva avuto modo di incontrare proprio il Beato Michele Rua, il quale aveva aperto la strada al ragazzo, ovvero quel percorso che un giorno gli avrebbe dato la possibilità di divenire sacerdote salesiano.

 

Era stato scelto quale piccolo segretario del Rettore Maggiore, in visita a Sondrio, ed al termine di quell'incontro lo stesso Rua aveva detto a Carlo “Noi saremo sempre amici”, un'affermazione fraterna che la dice molto lunga sulla vita di don Carlo Braga.

Nell'agosto del 1904 era stato inviato al noviziato dell' Ispettoria Centrale di Foglizzo. Il giovane però non era stato immediatamente ammesso alla professione religiosa, ma era stato trasferito per un secondo noviziato a Valsalice, dove aveva continuato gli studi.

Il 30 luglio 1906, aveva fatto la sua prima professione, quindi la sua prima esperienza come salesiano iniziata nel 1908 e protrattasi sino al 1911 a Trino Vercellese.

 

Durante questa prima permanenza, aveva fatto professione perpetua ed aveva frequentato gli studi universitari.

Nello studiare teologia, tra gli anni 1911 e 1914 si era occupato anche dell'Oratorio di San Luigi, dove il superiore della Comunità era il venerabile Vincenzo Cimatti.

L'11 aprile 1914 Carlo Braga veniva ordinato sacerdote.

Quasi un anno dopo, nel maggio del 1915,don Carlo era stato arruolato nell' Esericito, sperimentando così i rigori della guerra sino alla sua conclusione nel 1918.

 

Durante questi anni aveva incontrato numerosi salesiani fra i quali don Renato Zingotti,che era divenuto il quinto successore di don Bosco.

In quei particolari momenti, don Carlo, era stato colpito da una grave malattia, e diceva che se fosse guarito sarebbe andato in missione.

 

Ivan Bormolini

 

FONTI:

  • Don Carlo Braga “Un padre con il cuore di don Bosco”. Documentazione su don Carlo Braga raccolta dal salesiano don Vasco Tassinari ( 1914- 1995 ). Stampato nel mese di ottobre 2011 dalla Tipografia Polaris Sondrio. Anche la fotografia pubblicata sono tratte dallo stesso volume.
  • Cento anni di vita a Tirano. Autrice Carla Soltoggio Moretta. Stampa Tipografia Petruzio srl Tirano, maggio 1997.

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