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TEATRO SOCIALE, I SOLISTI AQUILANI CON GIOVANNI SOLLIMA

CULTURA E SPETTACOLO - 11 01 2017 -

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teatro sociale sondrioSabato 14 gennaio 2017, ore 20,45, presso il Teatro Sociale di Sondrio, I Solisti Aquilani diretti da Giovanni Sollima, anche in veste violoncello solista. Concerto di natura cameristica che omaggerà compositori celebri come Antonio Vivaldi, Gaetano Donizetti, Johann Sebastian Bach e Luigi Boccherini e che si concluderà con l’esecuzione di una composizione dello stesso M° Sollima. In apertura Concerto in la minore RV 420 per violoncello e archi di Antonio Vivaldi. Fin verso fine Ottocento il “prete rosso” veneziano non se lo ricordava nessuno, ma oggi è uno degli autori più amati e “gettonati” che ci siano, capace, specie con le mitiche “quattro stagioni”, di assicurare sempre un’ottima affluenza di pubblico trasversale alle età. Vivaldi, nella coscienza dell’ascolto collettivo, rappresenta la prima maturità di quel genere particolarissimo chiamato concerto per strumento solo e orchestra. A seguire il Concerto in re minore per violino, violoncello e archi di Gaetano Donizetti, dove i solisti diventano due: violino e violoncello. È abbastanza singolare ascoltare un’opera strumentale di un autore noto soprattutto per la copiosa produzione lirico-teatrale. Eppure la sua impostazione è essenzialmente e tipicamente classica, impreziosita da una felice inventiva. Eccoci poi al Concerto Brandeburghese n. 3 BWV 1048 di Johann Sebastian Bach. I “Concerti Brandeburghesi” sono una eccezionale esplorazione in sei tappe dello stile concertante e delle sue forme cangianti. “La gioia della musica” scrive in proposito il musicologo Alfonso Alberti nell’introduzione al programma di sala “qui si traduce in un dinamismo stupefacente sempre pronto a rinnovarsi: energia, spinta, entusiasmo e persino eccitazione”. Si torna poi al violoncello solista col Concerto in sol maggiore G 480 di Luigi Boccherini, scritto durante il primo soggiorno madrileno del compositore, il cui virtuosismo ha conquistato l’immaginazione del 54enne Sollima, che gli dedica L. B. files, micro-drammatizzazione in quattro parti della vita di Boccherini in cui ogni sezione presenta caratteristiche proprie per colori e tessiture (l’ultimo movimento si intitola significativamente “allegro boccherinero”!). Il rapporto di Sollima col violoncello è sorretto da tenacia ed esuberanza, piacere sensuale e sincera meraviglia. Le due lettere del titolo, L e B, stanno per Luigi Boccherini, perché da costui prende le mosse il suo esperimento compositivo. Giovanni Sollima, palermitano che ha studiato anche con papà Eliodoro, comunica attraverso una musica unica nel suo genere: coi suoi ritmi mediterranei ripercorre tutte le epoche, dal barocco al metal. Ha collaborato con maestri quali Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Martha Argerich, Riccardo Muti, Bruno Canino, DJ Scanner, Patti Smith ecc. È stato fra i realizzatori del progetto “100 violoncelli”, nato durante l’occupazione del Teatro Valle, al fine di dimostrare che la bellezza della musica abbatte le barriere. Sollima insegna all’Accademia Santa Cecilia di Roma e alla Fondazione Romanini di Brescia. Suona un Francesco Ruggeri realizzato a Cremona nel 1679. Il repertorio dei Solisti Aquilani, nati nel 1968 sotto la guida di Vittorio Antonellini, abbraccia le più diverse epoche musicali, da quella pre-barocca alla contemporanea, con particolare riguardo ai compositori italiani. Fra le loro tournées internazionali, il concerto del 2009 a New York nel Palazzo dell’Onu. Significative le collaborazioni con musicisti come Michele Campanella, Severino Gazzelloni, Uto Ughi, Danilo Rea, Bruno Canino, Salvatore Accardo, Luis Bacalov e naturalmente Giovanni Sollima. Diretti anche dal grande musicista polacco Krzysztof Penderecki, si sono occupati della colonna sonora del docu-film “Quando c’era Berlinguer” di Walter Veltroni. Di grande successo il progetto “Danzare la musica” realizzato all’Aquila con la partecipazione di Carla Fracci. Si sono esibiti a Expo 2015 e nella Cappella Paolina del Quirinale alla presenza del Presidente Sergio Mattarella. Violino di spalla Daniele Orlando, musicista che ha preso in mano il violino all’età di 6 anni e non l’ha più lasciato.

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