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Sondalo: la stele di Migiondo trasportata nel Museo dei Sanatori

CULTURA E SPETTACOLO - 27 10 2020 - Redazione

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/Sondalo: la stele di Migiondo restaurata

Nella mattinata di oggi tecnici incaricati dal Comune di Sondalo hanno recuperato la Stele di Migiondo, eccezionale reperto risalente a 5000 anni fa, per trasportarla al Museo dei Sanatori di Sondalo, dove è stata collocata in attesa di essere sottoposta ai primi interventi di restauro da parte della Soprintendenza. La stele di Migiondo è un monolite inciso di eccezionale valore, che risale all’Età del Rame. È stata riportata alla luce due anni fa nel corso dello smantellamento di un tratto del muro di contenimento, lungo la strada comunale che collega Migiondo a Sondalo, per realizzare l’accesso a un'abitazione privata. Soltanto in un secondo momento erano state riconosciute le incisioni, quando era  già stato impiegato nella realizzazione del nuovo muretto di contenimento dove è rimasto fino a questa mattina. Il recupero di questo importante reperto, finalmente identificato come tale, consentirà di tutelarlo e soprattutto di esporlo al pubblico. La sinergia e la positiva collaborazione instaurata tra i diversi enti coinvolti hanno consentito di pianificare le accurate operazioni di recupero e di ricollocazione della stele nella suggestiva sede dei Musei dei Sanatori di Sondalo.

 

La stele è realizzata da un blocco di gneiss, di color grigio-giallastro, lavorato fino ad assumere la forma di un parallelepipedo: misura 163 x 86 cm, dimensioni che ne fanno il più grande monolite inciso integro rinvenuto finora in Valtellina, per un peso di 1640 chilogrammi. Alla sommità del manufatto, nella parte centrale, è inciso un cerchio, forse a suggerire un volto, mentre lungo entrambi i fianchi sono raffigurate due coppie di asce. Nella porzione inferiore, è presente un pugnale nel fodero, al di sotto del quale è rappresentato un motivo composto da quattro festoni, il cinturone. Questi simboli ricorrono nel repertorio figurativo che caratterizza le stele e i massi incisi di Valcamonica e Valtellina, alcuni dei quali esposti nell’Antiqurium Tellinum di Palazzo Besta, a Teglio.

 

Nei prossimi giorni il reperto verrà esaminato anche dai tecnici restauratori della Soprintendenza che ne valuteranno lo stato di conservazione e che eseguiranno i primi interventi di restauro. Il passo successivo vedrà la progettazione e l’organizzazione di una mostra interamente dedicata alla stele. L’intento, comune a tutti gli Enti coinvolti, è quello di rendere fruibile al pubblico questo straordinario reperto, che potrà essere ammirato all’interno dei suggestivi spazi del Museo dei Sanatori già a partire dalla prossima primavera.

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