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(Ri)scoprire la vecchia caserma di Piscina

CULTURA E SPETTACOLO - 03 07 2019 - Méngu

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/caserma di Piscina

Chi giunge all’alpe Piscina nel tiranese la vedrà. La bella addormentata nel bosco è lei: la ex- caserma dei militi del forte Sertoli di Canali. La possente struttura sembra riposare in una culla al sicuro sotto una costola di montagna; non poteva trovare posizione migliore per la sua difesa. In estate la si vede seminascosta tra il verde, in inverno semicoperta dal manto nevoso. Chi la guarda dall’alto non potrà che rimanere affascinato dalla poderosa struttura, dalla linearità delle sua porte e finestre, dal tetto che sembra prato e dall’ampio spiazzo che la circonda.

 

Chi la visita dall’esterno rimarrà stupito dall’ imponente struttura, dalla blindatura delle ante in ferro con strette feritoie munite da robuste chiusure. Le porte centrali di accesso sono murate per vietare l’accesso all’interno, forse a causa del grave stato di abbandono dei locali interni.

 

L’ ex- caserma mi ricorda alcuni ragazzi della zona di Forlì che negli anni ’50 erano ospiti in “colonia “ nella ex caserma per respirare la nostra buona aria. Ricordo il buon odore di minestra che dalle strette finestre blindate usciva dalla cucina. Io, con la scodella di alluminio in mano, di straforo e in fila con i ragazzi della colonia riuscivo ad avere la porzione e la gustavo come rosolio.

 

Tempi passati, ma quell’ex caserma per me conserva sempre un fascino particolare. Ora la ex-caserma è di proprietà del comune di Tirano e il pensiero che spesso mi frulla nel cervello è quello della sua valorizzazione.

In quale modo o in quale contesto ? Lascio il pensiero a chi , in questi ultimi tempi, si è molto prodigato in progetti per la valorizzazione della montagna di Trivigno.

 

Da parte mia riporto, qui sotto, un pensiero scaturito dopo una recente passeggiata tra la vecchia e possente struttura che, a mio parere, potrebbe essere ancora ricuperabile insieme al grandioso piazzale da cui si gode una vista stupenda delle alpi orobiche e dell’intera Valle sottostante.

 

La bella addormentata nel bosco

Vecchia da cent’anni,

baciata dal sole, accarezzata dalla brezza

par che dorma, la vecchia caserma di Piscina.

Nelle oscure stanze filtrano lame di luce

dalle finestre dalle ante d’acciaio.

Calcinacci e travi consunte dal tempo,

tra le pozze d’acqua stagnante sui pavimenti

odorano d’anfratto .

Vecchia caserma, tu sei pregna d’ansie e di ricordi

dei soldati di due guerre mondiali,

ora dormi desolata nel silenzio

tra mura sgretolate dal tempo e invase dal bosco.

Vecchia da cent’anni,

per me sei scrigno di sogni.

Hai accolto negli anni ’50 bimbi di Cervia

venuti dal mare , odo i loro canti di montagna,

le loro grida gioiose .

Nella spianata della caserma

mi par di vedere le maestrine dagli occhi di mare,

con pignatte e mestoli,

e nell’aria spandersi l’odore di minestra d’orzo

nei piatti lucenti d’alluminio.

Seduto su un cippo di confine della piana

mi par di sentire la campanella di mezzogiorno

e la corsa dei ragazzi per il frugale e allegro pasto

sui lunghi banconi del piazzale.

Cari anni ’50, dove il pane non si avanzava e il piatto

si restituiva netto e lucente come il calice della Messa.

Vecchia caserma di Piscina, ora giaci dimenticata, silenziosa, triste.

Sei senza speranza come un vecchio abbandonato all’ospizio

che a nessuno interessa.

 

Méngu

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