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Premio Federbim Athos Valsecchi: vince la montagna

CULTURA E SPETTACOLO - 01 11 2019 - Redazione

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Un uomo tenace e responsabile, profondamente legato al suo territorio, un politico d’altri tempi: questo è il ricordo che Athos Valsecchi, del quale ricorrono i cento anni della nascita, ha lasciato. Federbim, del quale è stato presidente per dieci anni, l’ha commemorato ieri, nel corso di una cerimonia organizzata con il Comune di Chiavenna, la Comunità Montana della Valchiavenna e il Consorzio Bim dell’Adda. Tre i momenti: l’omaggio alla sua tomba presso il cimitero di Chiavenna, il convegno per ricordarne la figura, la consegna del premio Federbim a lui intitolato.

 

Ad aprire i lavori il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta che dopo aver sottolineato come Valsecchi sia la figura più importante della sua città ha anticipato la volontà, concretizzata con la Comunità Montana della Valchiavenna, di ricordare in modo tangibile l’illustre concittadino. Il presidente Davide Trussoni, intervenuto subito dopo, ha annunciato che l’auditorium dell’ex convento dei Cappuccini, destinato a diventare il Centro delle grandi frane alpine, sarà intitolato ad Athos Valsecchi. Per l’assessore regionale alla Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni Massimo Sertori i consorzi Bim, nati negli anni Cinquanta, sono un esempio di federalismo fiscale in territori come quelli montani che necessitano di politiche specifiche. Alan Vaninetti, presidente del Bim, ha sottolineato come l’eredità di un presidente tanto illustre responsabilizzi  nei confronti della gestione delle risorse. Terminati i saluti dei rappresentanti istituzionali è intervenuto Alberto Frizziero, già presidente del Bim e amico di Valsecchi, che ne ha illustrato la figura di politico determinato e capace, attraverso il racconto di episodi e aneddoti, indicandolo quale uno dei protagonisti del cambiamento avvenuto in quegli anni. Mauro Del Barba, morbegnese come Ezio Vanoni, che siede alla Camera, ha proposto un parallelo fra due grandi politici che hanno fatto onore alla provincia di Sondrio: entrambi hanno individuato il territorio quale punto imprescindibile e contribuito ad avviare la cultura della programmazione. Giancarlo Giorgetti, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha evidenziato come una carriera politica come quella di Valsecchi, in Parlamento per sei legislature, non possa prescindere da un forte legame con il territorio: Valsecchi era radicato nella propria terra e permeato dei suoi valori.

 

Al ricordo di Valsecchi è seguita la premiazione dei vincitori della XXI edizione del Premio Federbim, istituito alla sua memoria e dei parlamentari e degli amministratori che hanno promosso e sostenuto i consorzi Bim, dedicato a un’opera prima, narrativa o saggio, che valorizza la montagna mettendo in evidenza la simbiosi uomo-ambiente. Dopo una prima selezione dei lavori pervenuti da parte della Commissione del Premio Federbim presieduta da Egildo Spada, un’altra commissione, composta da membri della Fondazione “Città del libro”, ente organizzatore del premio Bancarella, guidata da Giuditta Bertoli, ha scelto i migliori quattro. Al primo posto si è classificato il romanzo “I giorni della neve”, di Francesco Casolo e Michele Freppaz: l’opera che più di tutte incarna il rapporto che si instaura tra uomo e ambiente attraverso il racconto dell’amicizia fra due uomini con la neve quale protagonista. Al secondo posto “Le ragazze non hanno paura” di Alessandro Ferrari: i boschi e i prati della montagna di Castelnetro, in Piemonte, fanno da cornice all’avventura di quattro ragazzi. Terzo posto a pari merito per “Raza di provenga e stompi di crognal”, che descrive la storia dei cesti e dei cestai della val Tramontina, nelle prealpi Carniche, e “Nembro” di Graziano Murada, sindaco di Albosaggia. I suoi racconti sono un inno ai valori autentici, rivelano la voglia di prendere spunto dal passato per contribuire a un presente e a un futuro più naturali. Gli autori sono stati premiati dal presidente di Federbim Carlo Personeni e dai figli di Athos Valsecchi.

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