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Nicolò Rusca arciprete di Sondrio

CULTURA E SPETTACOLO - 11 05 2022 - Ivan Bormolini

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/Nicolò Rusca

(Settima parte di I. Bormolini ) Parlando della complessa questione religiosa, si è citato l'arciprete di Sondrio Nicolò Rusca, il quale, era intervenuto in modo determinante nella disputa di Tirano e grazie alla sua preparazione aveva contribuito a salvare dalla pena capitale il primo parroco di Tirano e amico di studi teologici, Simone Cabasso.

All'interno di questa trattazione sul primo periodo della dominazione dei Grigioni nelle nostre valli (1512-1620), e nell'ampia pagina dedicata alle problematiche insorte tra riformati e cattolici, credo sia interessante dover parlare più approfonditamente di questo sacerdote.

Mi limiterò in queste tre puntate, pubblicate da oggi sino a venerdì, ad analizzare la figura del Rusca dalla sua nascita sino alla morte, ponendo risalto alla sua azione contro la diffusione della dottrina protestante in valle, i processi intentati a suo carico e gli ultimi terribili giorni di vita.

 

DALLA NASCITA AGLI STUDI. Il 20 aprile 1563, in Canton Ticino, che un tempo apparteneva alla diocesi di Como, nasceva Nicolò Rusca.

Era il primogenito del notaio Giovanni Antonio, la madre Daria era la figlia del medico Giacomo Quadrio.

Quattro erano i fratelli di Nicolò: Bartolomeo e Luigi, anch'essi in seguito preti diocesani; Margherita, poi monaca benedittina nel convento di San Lorenzo a Sondrio; Cristoforo, che aveva portato avanti la discendenza con Giovanni Antonio e Carlo, a loro volta divenuti sacerdoti, mentre un terzo figlio, Francesco moriva nel 1610.

Nicolò dopo aver appreso i primi rudimenti di grammatica e latino dal parroco del luogo, aveva proseguito gli studi a Pavia e a Roma.

Per sette anni era stato nel Collegio Elvetico di Milano, questo lungo periodo aveva segnato la sua vita, tanto nella formazione spirituale quanto in quella teologica.

Lo stesso San Carlo Borromeo, fondatore del Collegio Elvetico, mostrava per il giovane chierico una particolare predilezione tanto da affermare:

“Mi par che mostri buona indole et speranza di riuscir bene”.

Il 23 maggio 1587 Rusca veniva ordinato sacerdote e nel 1588, come primo incarico veniva destinato alla parrocchia di Sessa, nella pieve di Agno, attuale Canton Ticino.

 

NICOLO' RUSCA ARCIPRETE A SONDRIO. Si annovera che dietro consiglio al vescovo di Simone Cabasso, il Rusca era stato nominato arciprete di Sondrio.

Correva l'anno 1580, e sin dal suo arrivo nel giorno di San Pietro, si andava profilando la grandezza di questo sacerdote. Nel tempo si era dedicato con passione e assiduità nella predicazione della Parola di Dio. Attraverso scuole festive maschili e femminili aveva organizzato l'insegnamento della dottrina cristiana.

Assicurava l'amministrazione dei sacramenti, fedeltà nel celebrare la Santa Messa, adeguando la anche la celebrazione di battesimi e matrimoni alle norme dettate dal Concilio; per intensificare il culto eucaristico, nel 1608 istituiva la Confraternita del Santissimo Sacramento nei due rami maschile e femminile.

Sull'onda del rinnovamento voluto dal Concilio di Trento, Rusca si era interessato ai luoghi sacri, numerosi erano stati gli interventi da lui voluto nella collegiata dei Santi Gervasio e Protasio.

La sua azione pastorale era sempre accompagnata da una condotta definita “sobria”, aveva cura anche di bisognosi e forestieri.

Ci sarebbe molto altro da dire su ciò che aveva fatto questo grande arciprete a Sondrio, ma come già detto, all'interno della questione religiosa, è bene approfondire quali erano state le sue iniziative in quel delicatissimo ambito.

 

FONTE: NICOLO' RUSCA ARCIPRETE DI SONDRIO MARTIRE PER LA FEDE ( 1563-1618).

Autori: Saverio Xeres, Anna Rossi. Stampa: Bonazzi Grafica. Dalle pagine: 2,4,5,6.

L'immagine di copertina è tratta dalla stessa fonte, pagina 2. 

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