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Lo sapevate che? La funzione delle rogazioni

CULTURA E SPETTACOLO - 27 05 2023 - Guido Monti

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La celebrazione domenicale delle rogazioni ad Hever (Kent), nel 1967 - Di Ray Trevena, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13090404

Dal punto di vista religioso maggio, oltre che essere il mese della Madonna, è anche quello delle rogazioni (dal latino 'rogare', implorare), processioni solenni nelle quali si implorava la benedizione celeste per avere un tempo propizio al lavoro dei campi e ai raccolti dell’estate e dell’autunno.

 

Il 18 maggio, a 40 giorni dalla Pasqua, si è celebrata l'Ascensione di Gesù nel giorno che segna la conclusione della permanenza visibile di Dio tra gli uomini, preludio della Pentecoste, e l'inizio della storia della chiesa. Nel 'Dizionario etimologico grosino', di Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, edito nel 1995 a cura della biblioteca comunale di Grosio, si legge che le rogazioni, triduo di processioni con canto di litanie, veniva effettuato nei tre giorni precedenti la festa dell'Ascensione per propiziare un buon raccolto.

 

Anticamente, nell'ultimo giorno delle rogazioni, alla porta della chiesa veniva distribuito a tutti i partecipanti un pezzo di pane secondo una consuetudine confermata dagli stessi statuti comunali. Un tempo, quando l'economia del paese era strettamente legata al raccolto della campagna, queste funzioni erano particolarmente sentite ed ogni famiglia vi prendeva parte almeno con uno dei suoi componenti. Analoghe processioni avvenivano altrove, ad esempio nel sondriese e in Valmalenco, come testimoniato da Franco Dioli in 'Caspoggio nel secondo millennio', la più semplice delle quali seguiva il percorso di quella del Corpus Domini. 

 

Nel libro 'Castione, un paese di Valtellina', edito a cura della biblioteca Comunale di Castione, viene riportato che le tre processioni più solenni erano quelle di maggio, effettuate dopo la Pasqua. Si trattava appunto di rogazioni svolte nei giorni consecutivi di martedì, mercoledì e giovedì, alla mattina presto perché poi ognuno doveva tornare al lavoro senza eccezioni e ritardi.

 

Guido Monti

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