MENU
/fede

La fede e il dubbio

CULTURA E SPETTACOLO - 13 08 2017 - Don Battista Rinaldi

CONDIVIDI

/don battista rinaldi

Per qualcuno ‘il vero credente non può non avere dubbi!’. Ma spesso diventa un atteggiamento, questo, o per vivere crogiolandosi nei dubbi o per ‘giocare’ a fare il dubbioso, così da convincersi della propria fede.


Diverso è il racconto del vangelo di oggi. Presenta una metafora del cammino della chiesa e dei credenti nella storia, nel tempo tra la Pasqua e il giudizio finale, attraverso il procedere di una barca con i discepoli in un mare in burrasca. Essi adempiono al mandato che il Signore ha affidato loro: una missione impegnativa che riguarda soprattutto il loro modo di vivere.

 

Egli ha assicurato loro la sua presenza fino alla fine del mondo. Ma tale presenza non è scontata: è da riconoscere e da decifrare ogni giorno, in ogni istante. Ed è qui, in questa attraversata nella notte della chiesa nella storia e dei cristiani nel mondo, che si fa presente il dubbio come ‘il caso serio della fede’. C’è l’esperienza della contrarietà (il vento contrario), delle sofferenze comunitarie (la barca sconquassata): la vita dei cristiani e della chiesa è una vita reale, non esentata in nulla dal rischio esistenziale e dalle fatiche di vivere di ogni uomo. Chi pensa che la vita cristiana debba esentare da fatica, sofferenza e contrarietà fa di Cristo un fantasma; un abbaglio non una vita in obbedienza al vangelo.

 

Si tratta piuttosto di discernere – come i discepoli sulla barca – tra l’obbedienza a quanto è comandato e la difficoltà a realizzarlo; si tratta di decidere come per ciascuno – anche in base alla propria maturità nella fede e alla propria situazione concreta di vita – sia possibile realizzare al meglio l’ordine ricevuto.

 

Il vangelo mostra che anche quanto sembra impossibile si può realizzare, può diventare possibile, quando lo sguardo del credente è fisso su Gesù; mentre tutto diventa fallace quando lo sguardo è attratto – anche solo per un attimo -  da altro. Allora la paura prende il sopravvento e Pietro sprofonda. Ci vorrà ancora il gesto di Gesù che tocca e prende per mano e la parola di rimprovero, ma che salva.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

1 COMMENTI

13 08 2017 10:08

Méngu

Caro e stimato don Battista, ho letto con piacere e con estremo interesse il Suo interessante articolo “la fede e il dubbio “. Mi sono posto mille domande. Mi è venuto in mente un pensiero che il filosofo credente Vito Mancuso ha scritto nel libro “ “ Il caso o la speranza – dibattito senza diplomazia”, ribadendo il suo credo filosofico-teologico: “ All’interno di questo mondo dai possibili significati io credo in Dio e nell’anima immortale perché credo nel bene e all’amore come significato ultimo dell’essere e della vita; credo in Dio e nell’anima immortale in quanto attribuisco il bene e all’amore il primato ontologico, e non solo etico, della vita.” Questo è anche il mio Credo.