L'angolo verde: l'oleandro

In natura allo stato spontaneo esiste una sola specie dioleandro, il nereum oleander, dal greco neros che significa acqua, per richiamare la naturale tendenza della pianta a crescere lungo i fiumi. Definito dagli antichi rosa che cresce presso la fonte, un tempo era molto frequente in Palestina sulle rive del Giordano. Oggi nei vivai ne sono state selezionate molte varietà con fiori semplici, ma anche doppi.

    L'oleandro è una pianta sempreverde arbustiva, diffusamente coltivata a scopo ornamentale nelle regioni mediterranee, è presente anche in Liguria e in altre zone del nord Italia. Produce fiori con corolla a cinque petali che possono essere di colore rosso oppure rosa o bianco, e la fioritura si protrae dall'estate a tutto l'autunno.

   Può essere coltivato in giardino, ma anche in vaso; è una pianta che ben sopporta periodi di aridità ed è molto longeva, per crescere bene ed avere un'abbondante fioritura necessita di un'esposizione al sole per molte.

   Nelle zone dove gli inverni sono freddi è bene che l'oleandro venga coperto da un telo traspirante e aver cura di proteggere le radici con la pacciamatura.

   Tutte le parti di questo arbusto sono velenose, fusto e foglie - che non devono essere bruciati perché il fumo della combustione è assai dannoso per le vie respiratorie - contengono una sostanza tossica per uomini e animali detta oleandrina,

   che si conserva anche dopo l'essicamento. Il solo contatto con la pianta non è sufficiente per assorbirne la tossicità, basta non toccare bocca e occhi con le mani e lavarli accuratamente.

   In Toscana e in Sicilia ai tempi si usava ricoprire i defunti con fiori di oleandro per sottolinearne il significato funerario.

   Le lunghe foglie di color verde intenso, disposte a gruppi di tre, rappresentano l'armonia dell'universo e nel linguaggio dei fiori l'oleandro è considerato come un simbolo di diffidenza.