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Interazione tra cani e umani

CULTURA E SPETTACOLO - 28 11 2017 - Méngu

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/cane lupo

Non ho mai ben capito se sono le persone che portano a spasso i cani o se sono i cani che portano a spasso le persone. Probabilmente è una passeggiata d’affetto reciproco. Abito in una via dove dalla mattina presto alla sera tardi c’è una processione di cani. Le persone si fanno trascinare dai loro “amici del cuore ” sul marciapiede che parte dal centro del viale Italia fino a giungere in aperta campagna, laddove le amate bestiole corrono libere e fanno i loro bisogni.

 

Vedo soprattutto ragazze al trotto con i loro cani desiderose di mantenersi in linea. Rimango sbigottito nel vedere delle signore di grossa taglia e dalle grosse scarpe che offrono l’attrito necessario per non farsi tirare a slitta dal loro cane lupo. Credo che il lupo sia il capostipite dei feroci e intelligenti cani delle SS. Quei cani, se non bene educati, ringhiano ad ogni battito di orologio di campanile, ad ogni passar di macchina, verso ogni umano in cui percepiscono l’aura tremebonda della paura e sembrano sbranare la persona se il padrone, con sovrumani sforzi, non lo trattenesse al guinzaglio.

 

Vedendo dal balcone di casa mia questo andirivieni e sentendo quell’abbaiar di cani, mi sono venute spontanee alcune interazioni e considerazioni relative tra cani e umani. Forse il mio stupore deriva dal fatto di non aver mai posseduto un cane, ma solo gatti che peraltro scomparivano appena erano diventati pasciuti. Mi piacciono i cani solo se ben educati e non rabbiosi e feroci come quelli che avevano in dotazione le SS. Detto questo però mi passa per la testa una considerazione: non riesco a capire come certe signore o signorine, certi giovani e meno giovani possano essere così premurosi, affettuosi, gentili, teneri, accondiscendenti, innamorati delle loro bestiole quando, in casi non certo rari, queste stesse persone trattano il marito, la moglie, i famigliari, gli amici come uno straccio da pavimento.

 

Conosco persone che tollerano la presenza del proprio cane nel letto, ma allontanano il compagno che gli si avvicina nel letto con una pedata sull’anca. So della gente che compra biscottini, prelibatezze varie per i loro cani e non trova il tempo per far da mangiare o curare i loro cari. Forse questi fatti significano una sola cosa: a volte si dà più affetto a una bestia che a una persona. Ci si innamora del cane dandogli coccole, e con il proprio compagno o compagna al primo sgarro ci si sbrana con insulti, ci si separa, si divorzia “ abbaiando “ furiosamente, rompendo i legami famigliari, lasciando magari in un cantuccio i figli ma tenendo il cane come un oracolo.

 

Fortunatamente non è sempre così ma se contiamo i cani e le relative nascite, nei nostri paesi, le loro presenze sono maggiori dei figli e delle nascite. So bene che certi tribolati genitori, nei loro momenti di disperazione, si augurano d’aver quale compagnia un cane invece dei figli. So bene che una persona quando è sola cerca la compagnia d’una bestia per sopravvivere. L’affetto tra uomo e cane nasce anche da queste considerazioni e il “ prossimo tuo “ d’amare in questo caso è il cane. Ma prima dei cani ci sono le persone che ti stanno accanto.

 

Rammento il comandamento, “ Amerai il prossimo tuo come te stesso “ e il prossimo nei Vangeli è riferito all’uomo . Tante pappe, tante cure, tanti amori, tante spese , tanto tempo di passeggiata per le bestie potrebbe essere travasato sulle persone bisognose, sui bambini malnutriti e abbandonati a loro stessi. Capisco bene però che questa è solo utopia poiché gli umani, per loro bisogno di vivere, cercano affetti e quando gli affetti mancano nel prossimo lo cercano nelle bestie. Le bestie danno un “vantaggio” all’uomo in quanto addestrati per benino ubbidiscono ai nostri comandi, alle nostre esigenze senza troppe pretese, senza troppe domande e nemmeno danno troppi pensieri.

 

Dal mio balcone, osservando l’intenso via- vai di cani ho fatto altre considerazioni che è meglio tacere pensando però che il cane generalmente assomiglia al proprio padrone e cerca di imitarlo in ogni occasione sia nel bene che nel male. Noi umani dovremmo prima amare il nostro prossimo, poi se ne rimane il tempo e le forze anche gli animali e non viceversa. Ma il Mondo è fatto così. La Creazione non è finita con il settimo giorno, anzi è sempre più in evoluzione verso la perfezione. Ci sarà un tempo in cui scomparirà l’Uomo dalla faccia della terra per le sue negligenze e per “ l’immenso macello “ verso la natura e al suo posto ci sarà l’epoca del “pensiero” dei cani, dove i cani forse salveranno la Terra.

 

Méngu

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2 COMMENTI

12 12 2017 01:12

solomax

Massimo Viganò - Classici commenti di chi non ha mai avuto un cane. Lo capisco perché anch’io fino a sessant’anni non ne ho avuto e ritenevo, come lei, esagerate le attenzioni verso questi animali. Due anni fa ho però deciso di acquistarne uno e la prospettiva è nettamente cambiata. Per questo mi permetto di contestare alcune sue affermazioni. Un cane non sostituisce una persona cara ma amplia semplicemente la famiglia. Frequentando i padroni di cani posso garantirle che una persona che ama il suo animale ama comunque i suoi cari e il prossimo. Se poi “allontana il compagno nel letto con una pedata” non lo fa perché ha un cane, lo fa perché probabilmente non ha voglia del compagno. Non capisco cosa centri il fatto che se una persona “coccola” il cane non possa litigare con la moglie/marito. Conosco persone che non hanno cani eppure trattano meglio l’automobile del coniuge. E’ colpa dell’auto ? Inoltre mi sembra alquanto demagogico affermare che tante spese ed attenzioni verso i cani potrebbero essere dirottate verso bambini bisognosi. E’ facile prendere consensi in questo modo. Per questo le consiglierei, visto che ha una così bella vista dal suo balcone, di scrivere altre considerazioni magari riguardo alle automobili di lusso che vede sfrecciare, oppure ai costosi cappotti firmati o alle scarpe di marca che indossano le persone che passano. Sa quanti soldi si potrebbero dirottare a chi ne ha effettivamente bisogno ? E poi chissà quanti like…

28 11 2017 19:11

Méngu

Manuela Meago Mi sorge una domanda, perché una tale riflessione è stata pubblicata su un quotidiano telematico? Cosa non si fa per una manciata di mi piace. ( pubblicata su Facebook ) ************* Gentile Manuela Le rispondo con piacere e amicizia. Quello che ho scritto non piace per nulla anche a me !! La mia “riflessione” è derivata da costatazioni, che non sono certo la regola, però purtroppo esistono. Il direttore del quotidiano telematico Intorno- Tirano ospita, a sua discrezione , i vari “commenti “ o “ riflessioni “ che i suoi lettori o collaboratori espongono e non certo per avere un “mi piace “ o il suo contrario. Una cosa è certa e doverosa : la confutazione dei lettori agli articoli pubblicati è sacrosanta ed è sinonimo di libertà di pensiero. La invito a consolarmi con un Suo articolo , degno d’una gioventù che vuole migliorare il mondo con onestà e lucidità di pensiero, tante volte non capito dagli anziani come me. Nei miei scritti, tento di porre dei problemi in chi mi legge. Lo farò sin che ne avrò il permesso. Non ho assolutamente la pretesa di aver ragione. Anzi a volte spero di aver torto al fine d’essere in qualche modo “ consolato “. Detesto l’espressione che i nostri vecchi dicevano nei momenti di rancore : “mondo cane “ poiché so benissimo che i cani tante volte sono più affettuosi degli uomini e quando guardo e accarezzo certi cani e guardo i loro dolci e limpidi occhi mi commuovo. Ma non sempre trovo nelle persone la stessa cosa. Tutto qua ed è quello che volevo dire, oltre a sperare in una equa distribuzione del tempo, dell’affetto, dell’amicizia, dell’aiuto reciproco tra animali e uomini. Grazie.