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Innovazione sociale e comunità sostenibili: montagna di qualità, risorse e competenze

CULTURA E SPETTACOLO - 27 10 2020 - Redazione

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Comunità come spazio complesso, fondato sull’intenzionalità della relazione e funzionale per conseguire obiettivi che il singolo non potrebbe raggiungere: è questa l’estrema sintesi di quanto emerso nel terzo appuntamento del percorso Montagna 4.0 FutureAlps dedicato al tema della Comunità, in cui si è discusso in merito alle vie da percorrere per crescere una comunità sostenibile e responsabile in vista delle sfide che attendono la Montagna del futuro.

 

Estremamente ricca, come sempre, la scaletta della giornata di venerdì 23 ottobre, coordinata da Maria Chiara Cattaneo, Docente di Economia e Politica dell’Innovazione all’Università Cattolica e responsabile scientifico del percorso formativo “Montagna 4.0”, iniziata con il consueto laboratorio che ha coinvolto un centinaio di studenti, distribuiti tra sei istituti superiori della Provincia. I ragazzi sono stati invitati a sintetizzare in una cartolina dal futuro le tipologie di comunità possibili nel 2040; le loro ipotesi di comunità future si sono delineate assumendo quali aspetti irrinunciabili il valore della biodiversità, la necessità di un insegnamento sempre più glocale, i benefici derivanti dall’ascolto di chi proviene da altri territori, la capacità di rispondere ai flussi migratori con l’inclusione, il valore del confronto e della relazione tra generazioni, la promozione dell’identità locale in una dimensione europea.

 

I concetti emersi nei laboratori mattutini sono stati ripresi nell’incontro pomeridiano con operatori e stakeholder, durante il quale è emersa con forza la trasversalità del tema della comunità, la necessità di educare alla complessità e alla multiculturalità, di tutelare il pensiero critico, di sensibilizzare all’esigenza di cooperazioni sinergiche tra le agenzie del territorio. Le azioni da mettere in campo nell’immediato, per conseguire i futuri desiderabili, passano pertanto attraverso la valorizzazione del territorio, la formazione alternativa che collega mondi e settori strategici, l’associazionismo come scuola di vita e di comunità, nonché luogo per sviluppare empatia, conoscenza, rendere strutturali sistemi di confronto e di ascolto attivo.

 

Nell’apertura dell’incontro serale, Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, ha sottolineato come una Comunità per prendere forma richieda un forte consenso tra le parti presenti sul territorio: non può quindi prescindere dalla collaborazione tra istituzioni, imprese e popolazione. Essa necessita della creazione di una fitta rete di legami informali e di fiducia in cui tutti si sentano promotori e siano consapevoli che la protezione dei singoli porta vantaggi alla totalità dei membri, cioè che si è reciprocamente responsabili gli uni degli altri; fondamentale è investire sulle persone per rafforzare la coesione.

 

Proprio per far comprendere appieno il valore dell’essere comunità e le potenzialità che essa racchiude, la seconda parte della serata ha offerto una carrellata di esperienze riconducibili a comunità in affermazione e in crescita per voce di Alessandro Gretter dell’Università di Innsbruk. Differenti gli eventi e le motivazioni all’origine di questi processi (la volontà di promuovere il patrimonio immateriale di un territorio, creare una società circolare, riprendere coltivazioni ormai scomparse, valorizzare le risorse dopo una grande calamità come la tempesta Vaia), tutti accomunati dalla volontà di imprese ed enti residenti di fare insieme, dando voce alla Comunità.

 

Una panoramica di esperienze ed esempi virtuosi strettamente collegati alla conoscenza dei territori alpini e alla presa di coscienza del loro valore, a cui ha fatto seguito l’intervento di Stefano Besseghini, Presidente ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Besseghini ha introdotto il concetto di comunità energetiche sottolineando come la loro costituzione richieda in primo luogo uno sforzo collettivo e costruttivo. In un’epoca caratterizzata dal cambiamento dei paradigmi energetici, tali Comunità possono rappresentare una risposta consapevole e matura in cui i soggetti coinvolti ricoprono contemporaneamente il ruolo di consumatori e produttori di energia.  Proprio Tirano opera per essere un esempio di Comunità Energetica Rinnovabile Alpina, impegnata nella produzione di energia termica ed elettrica a partire dalla gestione sostenibile del proprio patrimonio boschivo. La cittadina abduana può diventare pertanto testimonianza di come la comunità possa godere di un maggiore controllo del territorio e, al contempo, maturare un’esperienza cooperativa. Come tutte le Comunità anche quelle energetiche educano alla complessità e valorizzano le relazioni, regalando opportunità sia economiche, sia di coesione sociale.

 

Un ulteriore esempio di crescita di una comunità e di promozione del territorio è stata illustrata da Laura Cantarella e Emanuela Zilio della cooperativa di comunità di Ostana Viso a Viso, a cui è stata affidata la valorizzazione di un piccolo paese nella riserva transfrontaliera del Monviso in provincia di Cuneo. Esempio di borgo abbandonato, successivamente rigenerato a livello architettonico, umano e di comunità, grazie alla volontà e determinazione dell’amministrazione comunale, Ostana è divenuto nell’estate 2020 sede di manifestazioni e iniziative culturali e laboratoriali di vario genere. La buona risposta alle iniziative proposte dalla cooperativa Viso a Viso, oltre a dare avvio ad un processo di autosostentamento del borgo, sta favorendo, attraverso nuove trame di relazioni fra città e montagna, la maturazione di una consapevolezza delle peculiarità e ricchezze del territorio da parte della comunità locale, premessa imprescindibile per la crescita di una Comunità autoctona.

 

Dopo aver riflettuto sul valore e l’importanza della Comunità, il percorso Montagna 4.0 FutureAlps propone un quarto appuntamento centrato sul potere evocativo delle aree montane con l’incontro Protezione Produzioni Promozione: patrimoni da raccontare. Tale incontro è in programma a Chiavenna per la giornata del 6 novembre 2020. All’incontro serale parteciperanno, in qualità di relatori, Federica Corrado - Politecnico di Torino e CIPRA Italia, Vanni Treu - Cooperativa CRAMARS – Tolmezzo, Massimo Favaron - Parco Nazionale dello Stelvio, Lucia Simonelli - Valtellina Turismo, Cassiano Luminati - Polo Poschiavo, Pietro Maspes, Commissione Urbanistica e Territorio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio.

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