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Il tempo dei giovani e quello dei vecchi

CULTURA E SPETTACOLO - 04 12 2017 - Méngu

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Un caro amico e collega di lavoro mi ha detto: ”Ho una insondabile afflizione nell’animo ora che sono vecchio.  Ho un cruccio continuo verso me stesso. E’ una ansia che provoca risentimento verso me stesso per aver perso del tempo prezioso di Vita in cose convenzionali e in particolare  nel mio lavoro  trascurando   altre cose importanti che danno spessore all’animo, alla cultura personale e generale. Ora so cosa è il tempo dei giovani e il tempo dei vecchi. Il tempo dei giovani  è come l’acqua dell’onda marina. Essa va e viene incessante  e sembra non finire mai . E’ il tempo dove le forze fisiche e intellettuali primeggiano in ogni campo. Questo tempo è prezioso, va usato nel migliore dei modi . Come un seminatore che dopo aver arato il suo campo, semina con criterio la semente, così anche in gioventù il tempo va distribuito nel migliore dei modi affinché  il proprio lavoro, la propria cultura personale arricchiscano la persona nel tempo della maturità. Il  tempo  dei  vecchi è poco, scorre come acqua in un torrente impetuoso , se ne va veloce e presto finisce.

 

Ho commesso l’ “ errore “ in buona fede. E’ l’errore di molti volonterosi giovani che si gettano a capofitto nel lavoro a vantaggio del benessere della propria famiglia trascurando il  ”crescere di se stessi”. L’amico continua con voce sussurrante e malinconica. “Da giovani spesso ci si immerge nel proprio circolo lavorativo per la gran parte della giornata . Molti amici sono quelli in cui ti relazioni con il tuo lavoro, per cui  sovente si parla, si discute di cose quasi sempre pertinenti al proprio lavoro e si tralascia il resto. E’ un “errore” . Certamente non un  peccato grave, ma che generalmente isola la persona dal resto della società  e la priva di tantissime relazioni che potrebbero nascere con altre persone, con altre culture in campi professionali e culturali diversi dal proprio.

 

Tutto sommato, vivendo nel proprio mondo lavorativo e trascurando gli altri è come mettersi un paraocchi dove non è più possibile vedere ciò che c’è a destra e a sinistra del tuo mondo. Si vede solo ciò che interessa la  propria attività e il mondo ruota solo  intorno a te stesso e il tempo passa.  Quando giunge il tempo del pensionamento  tutto quello che si è creato intorno alla propria sfera lavorativa , molte volte scompare . Non si esercita più il proprio lavoro,  la propria professione  e tutto ciò che avevi fatto nella tua attività svanisce lentamente. Anche la tua cultura  lavorativa se ne va leggera, leggera perché sfumata dalle nuove tecnologie e dal progresso culturale  Insomma rimani solo e ancorato a ciò che sai dei tuo lavoro, ma con il passar del tempo ti senti inesorabilmente escluso anche da ciò che ritenevi importante. Fortunatamente ti rimane il frutto del tuo lavoro che è la pensione che ti permette di vivere  o sopravvivere secondo i casi.

 

Ecco che in questi momenti ti sopraggiunge una leggera angoscia nell’animo che si trasforma in  cruccio. Il tutto sfocia in una domanda assillante: era proprio il caso di dare tanto, tutto se stesso per il proprio lavoro, magari trascurare preziosi affetti famigliari? Era proprio il caso di trascurare  il desiderio  di arricchire  in vari modi la propria cultura generale e personale?.  Mi ripetevo da giovane :quando sarò in pensione mi dedicherò ai miei hobby, ora non posso!”. 

 

Io però ora  dico e consiglio ai giovani: Quando sarai vecchio le tue forze saranno minori, la tua mente sarà più lenta nel pensare e nell’apprendere, nel dire e nel fare. Le tue idee saranno forse buone ma non raccolte dai giovani perché sono idee d’altri tempi. Quando sei giovane non perdere tempo prezioso, gettati a capofitto nel tuo lavoro ma non tralasciare assolutamente la tua cultura personale, le tue idee, il tuo genio, la tua fantasia, i tuoi hobby e via dicendo. Falli vivere con te in ogni momento della gioventù.

 

Ricordo che, da giovane, dopo essermi ammalato in modo grave mi recai da un medico che oltre ad essere un luminare nel suo campo era anche filosofo. Mi disse, dopo avermi visitato: “Quando si è giovani si fa di tutto per rovinarsi  la salute, quando però si è vecchi si fa di tutto per ricuperarla“. Questo detto ci insegna che da giovani occorre tenere da conto i gioielli che abbiamo in dote quali: salute, lavoro e cultura distribuendo  e arricchendo nel tempo questi doni nel migliore dei modi possibili poiché quando si è vecchi , qualora non si avranno, si farà di tutto per averli, per recuperarli,  magari affannandosi, affliggendosi, crucciandosi  per  aver perso la salute in vizi e il tempo prezioso in banalità.” 

 

Ho risposto all’amico sconsolato: ”Ora sai cos’è il tempo dei giovani e il tempo dei vecchi. Tutto è relativo nella vita e la vita è relazione, soprattutto relazione buona. Consolati perché non sei il solo a crucciarti del tempo passato e forse non ben consumato.

    

Méngu

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