MENU

Il Natale nella poesia dialettale tiranese: la nevicata di Dante Tozzi

CULTURA E SPETTACOLO - 05 12 2019 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/nevicata maria luisa, tirano

(Prima Parte di I. Bormolini) Cari lettori ci avviciniamo rapidamente al Santo Natale, vedo già nella nostra Tirano che si stanno preparando le belle illuminazioni, ed in qualche casa già brillano le luci sui terrazzi e nei giardini. Qualcuno avrà fatto l'albero e altri anche il presepe. Insomma ci si incammina a questo giorno di festa religiosa, di ritrovo della convivialità familiare ed allo scambio dei tradizionali auguri e regali.

 

Ogni anno, non senza grande nostalgia per chi mi ha lasciato, penso al pranzo di Natale nella casa del miei nonni Rita e “Geni”, in quella storica contrada del Dosso ed alla cena nella frazione di Baruffini dai miei avi, perchè loro volevano essere chiamati così, Anna e Giovanni.

 

Nei discorsi a tavola non mancava mai da parte di tutti loro, un ricordo dei Natali d'altri tempi, sicuramente meno ricchi, sia culinariamente parlando e sia in termini di regali.

Non era mai il loro un discorrere pesante, non era un confronto tra un certo benessere dei tempi moderni e una povertà ampiamente vissuta nella loro giovinezza, ma era un annoverare denso di ricordi e da parte mia piacevole da ascoltare, perché ricco di una saggezza che forse in quest'epoca moderna abbiamo in parte scordato.

 

Ecco perchè ho deciso di voler fare un salto indietro per riscoprire quei Natali, non vi proporrò quei ricordi di racconti famigliari, ma uno spaccato degli stessi che alcuni nostri illustri poeti dialettali tiranesi negli anni hanno scritto in tema natalizio.

Parlando oggi con i miei genitori e con i miei suoceri, trovo una prima descrizione tipica anche delle loro festività, di come le avevano vissute e di com'era quella Tirano nel periodo delle feste.

 

Ecco riemergere nei loro ricordi un primo particolare, la poesia della neve durante le feste. Oggi il clima è mutato e quelle grandi ed abbondanti nevicate sembrano un lontano ricordo.

Ecco allora che iniziamo questo viaggio proprio con una poesia dedicata alla neve che l'indimenticato Dante Tozzi ci ha regalato, ve la traduco dall'originale dialettale.

 

NEVICA “'L FIOCA”

Il giorno si è svegliato più silenzioso,

in una nebbia grigia, senza luci;

in quel mare è sparito tutto il paese.

Dal cielo “fiocca” la neve, leggera, fredda,

sta nell'aria, si muove un po'

e gioca col vento che l'accarezza

senza farle male, come sospesa in alto.

Tutto svanisce nell'ora incantata,

tutto si spegne, senza più un colore

il mondo tace in quel velo umido e pesante.

E la neve ti porta una magia

con le piante fiorite tutte di bianco,

i fili d'erba diventano fili d'argento

nel giardino sperduto, abbandonato.

Potete dimenticare per un momento

il correre senza perché di tutti i giorni,

per prendervi il tempo di stare in santa pace;

sentire con il tuo pensiero viva la voce

che viene dal cielo e dal profondo del cuore,

con la neve che cade candida e pura.

 

Dante Tozzi

 

 

Ci ritroveremo la prossima settimana, saremo nel culmine degli addobbi casalinghi, ed anche in questo caso ho trovato una bella e riflessiva poesia di Lazzaro “Cici” Bonazzi, che vi racconterò.

 

FONTE. 'L NOS PAES. A cura della Pro Loco Tirano. Autore Dante Tozzi. Stampa: presso la litografia Poletti in Villa di Tirano nel dicembre 1990.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI