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Il coronavirus, cecchino invisibile

CULTURA E SPETTACOLO - 25 11 2020 - Ezio (Méngu)

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Coronavirus: la pallottola invisibile.

La novella della settimana

Il capitano mi chiamò a rapporto. Dopo essermi presentato sull’attenti con un vago presentimento di una punizione, sono entrato nel suo ufficio. Timoroso per quella chiamata inaspettata non ho richiuso perfettamente la porta del suo ufficio che dava  su una ampia scala assai ventilata. Mi disse  furioso: “Alpino, la porta!  Chiudi la porta ! Temo più gli spifferi d’aria che le pallottole”. Al momento rimasi stupito che un Capitano di quella tempra, capace di portare uno zaino talmente pesante  da stroncare un mulo in una faticosa marcia d’un  campo invernale, avesse paura degli spifferi d’aria. Mi tranquillizzai perché quella chiamata fu per un servizio al portone di guardia, ma fui incuriosito da quella  sua sfuriata. Seppi poi il motivo alcuni giorni dopo. Il Capitano, diceva spesso ai suoi alpini : “ La pallottola la senti arrivare  o se non la senti arrivare vuol dire che sei già morto, ma lo spiffero d’aria è subdolo, sottile, impalpabile, silenzioso e tagliente. Quando ti colpisce ti ferisce con un acciacco non mortale che  si appiccica addosso fastidiosamente tutta la vita. Lo spiffero d’aria è un  cecchino invisibile pronto a colpire”. A me pare che sia così anche nel caso del coronavirus.  Perciò chi mi legge stia attento che le porte o le finestre che danno sull’esterno  siano ben chiuse, sennò il vostro spiffero d’ aria che vi colpisce vi farà camminare a 90° in momenti che non volete e non c’è supposta che vi raddrizzi subito. Ora prendiamo in esame il coronavirus. E’ una pallottola gelatinosa, pelosa, leggera che viaggia  gratis perché trasportato da piccole gocce di acqua. Potrebbe essere veicolata dalla  vostra saliva quando date un bacio innocente sulla guancia alla amica di vostra moglie. Oppure potrebbe essere proiettata per metri e metri dalla tromba del vostro naso quando sentite un sottile pizzicore nelle narici. Quel dolce pizzicare gradualmente si rafforza e esplode in modo vulcanico in uno  starnuto tale da far sollevare i capelli al vento della vostra compagna che vi guarderà con sospetto di femminicidio. Il coronavirus è una pallottola rotonda e spuntata, che  ti colpisce e entra nel vostro corpo. Il suo lavoro è solo quello di replicarsi mille volte a spese delle cellule sane e di soffocarle. Quindi è più di una bomba a grappolo, quando quella  esplode  i suoi cocci se ne vanno per la tangente, non si replicano e chi ha lanciato la bomba, se tu sopravvivi lo puoi conoscere. Con il coronavirus no ! Chi “spara” il  coronavirus può essere tuo fratello , tua sorella, tuo padre, tuo nonno , o l’amica di tua moglie. Il cecchino può insediarsi in chiunque,  anche nel vostro Sindaco che ha il dovere di proteggervi, ma anche, a pensare male, nei manigoldi. E allora che fare ? Usare il giubbotto antiproiettile è inutile. Il coronavirus non ti fa il buco nello stomaco, ma entra nel nostro corpo attraverso gli orifizi. Verosimilmente si crede che entra dalla bocca e dal naso perciò occorre preservarsi con una mascherina  idonea. Occorre lavarsi spesso le mani sovente poiché il nostro cibo lo portiamo alla bocca con le dita. Per gli altri ingressi del corpo ognuno pensi a fare ciò che più conviene, ma si sappia che il coronavirus si muove come una biscia. Quanto meno te lo aspetti , te lo trovi in corpo. Se sei forte, ad esempio, come un giovane Alpino, magari ti fa solo il solletico, ma se sei vecchio e con acciacchi vari il coronavirus di porta in Paradiso e in questo caso ha fatto centro.

 

 Ezio (Méngu)   

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