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Gli antichi pannelli della Madonna di Tirano tra Boston e Milano

CULTURA E SPETTACOLO - 26 01 2023 - Ivan Bormolini

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LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

(Di I. Bormolini) Qualche tempo fa nel citare le opere di Giacomo Del Maino e del figlio Giovan Angelo, il primo attivo nel santuario di Grosotto ed il secondo in quello di Madonna di Tirano, avevo fatto un brevissimo cenno a otto pannelli che nel tempio tiranese raffiguravano le scene della vita di Maria ed alcuni miracoli compiuti dalla stessa dopo la sua Apparizione al veggente Mario degli Homodei il 29 settembre 1504.

Dell'antica ancona di Giovan Angelo Del Maino così come di sei otto pannelli oggi non si ha più traccia, due però sono attribuibili allo stesso autore, prima di scoprire quali sono e dove sono esposti è necessario fornire sulla questione dell'ancona di Madonna di Tirano qualche elemento in più.

Questa era stata realizzata dal Del Maino tra il 1519 ed il 1524; questo periodo è da considerarsi piuttosto lungo ma corrispondente però ai tempi d'esecuzione delle altre grandi ancone a firma dei Del Maino.

Occorre inoltre aggiungere che in generale tali opere o complesse strutture venivano create in loco, questo comportava di norma il soggiorno nei luoghi di committenza da parte degli artisti.

In questo modo si evitavano problemi inerenti al trasporto dalle botteghe degli esecutori che erano lontane, ricordo che nel caso dei Del Maino, la bottega di famiglia era stata trasferita dal padre Giacomo da Milano a Pavia in occasione dei lavori presso la certosa.

Operando inoltre nelle nostre valli, la scelta dei legnami da impiegare ed il loro approvvigionamento risultava più facile essendo le nostre zone montane ricche di questo materiale.

L’antica ancona di Giovan Angelo del Maino nel nostro santuario era ritenuta dagli storici del XVII secolo “una delle migliori e più belle d'Italia”, purtroppo però corrosa, annerita e umiliata dalla manomissione sacrilega, era stata smembrata e distrutta e così anche i citati otto pannelli erano andati dispersi, probabilmente venduti sul mercato antiquario.

Per comprendere meglio le vicende di questi otto pannelli occorre fare un riferimento anche a don Simone Cabasso, un sacerdote ben noto in alcune vicende storiche di Tirano.

Il Cabasso era stato il primo storico del santuario, egli aveva avvertito l'esigenza di mettere per iscritto in modo organico i fatti relativi all'Apparizione, compresi i miracoli e la costruzione del tempio, del quale aveva dato una prima esaudiente descrizione.

Per la stesura della sua opera, scritta nel 1590 quand'era parroco di San Martino in Tirano e poi pubblicata a Vicenza nel 1601, l'autore si era avvalso di annotazioni d'archivio e del manoscritto “Il Libro dei Miracoli” riportante la registrazione dei prodigi avvenuti per intercessione della Madonna di Tirano tra il 29 settembre 1504 e il primo agosto 1519.

Non solo Simone Cabasso si era basato su notizie raccolte tra coloro che avevano attinto dalle narrazioni di diversi testimoni. Tra di loro il prete Romerio Homodei, figlio del veggente Mario e morto vecchissimo. E' certo singolare la testimonianza di Romerio in quanto anch'esso in giovanissima età, vittima di un grave incedente, era tornato in vita grazie alla Vergine Maria dopo il fervore delle preghiere dei genitori.

Ma ecco che nella ricerca condotta e poi pubblicata, il Cabasso parlava delle otto scene:

“L'esservi.... intagliati in tal Ancona fatta in quelli istessi tempi....denota la verità del fatto”

Da questa affermazione del Cabasso si evince chiaramente un richiamo agli otto pannelli intagliati nell'antica ancona da Giovan Angelo del Maino ed ancora più chiaro è il riferimento ad alcuni prodigi che la Madonna di Tirano aveva compiuto durante l'esecuzione dell'opera, una testimonianza delle veridicità dei miracoli.

Tutto questo porta a pensare alla grandezza artistica di Giovan Angelo Del Maino, proviamo infatti anche solo a pensare alla prova al quale era stato sottoposto durante la realizzazione dell’ancona.

Egli aveva raffigurato alcuni miracoli proprio e appena dopo il loro verificarsi, quindi nell'attualità del momento con scene e costumi che si immagina riprendessero la quotidianità di quel tempo.

Questa era immersa da un clima di fervore ed entusiasmo dove il Del Maino nel dare forma all'altare che era carico di attese e che certamente come il resto del tempio, doveva essere all'altezza della Divina committenza, aveva avvertito con grande maestria la celebrazione artistica di eventi contemporanei, ovvero l'attualità dei nuovi miracoli.

Ma è adesso giunto il momento di ricordare i due pannelli riconducibili alle otto scene: la “Strage degli Innocenti” ( immagine di copertina ), era pervenuta al Museo of fine Arts di Boston attraverso il mercato antiquario.

E' attribuita a Giovan Angelo Del Maino ipotizzando la sua provenienza dall'antica ancona di Tirano.

L'opera infatti presenta lo stile mosso e fluido caratterizzante l'attività dello scultore nei periodi già citati.

Il secondo pannello dal titolo “Lo sposalizio della Vergine”,si trova oggi al Museo Poldi Pezzoli di Milano (immagine nella galleria finale ). Nell'opera si ravvisa la tecnica e tipologia dell’artista sicuramente databile agli anni in cui era operoso nel santuario.

Per tali motivazioni, si è dunque propensi ad accreditare i due pannelli come parti della perduta ancona di Tirano.

Ma l'arte e l'abilità di Giovan Angelo Del Maino restano in santuario: la nostra Madonna di Tirano che sovrasta l'altare dell'Apparizione e le sette statue della scena dell'Apparizione collocate nello scurolo ne sono testimonianza.

 

 

FONTI: (1) LA MADONNA DI TIRANO. Monumento di fede, di arte e di storia. Autore Gianluigi Garbellini. Stampa: finito di stampare nel mese di agosto 2010 dalla Tipografia Polaris- Sondrio.

Dalle pagine: 78,79,81. “L' altare dell'Apparizione”.

(2) IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI TIRANO NELLA VALTELLINA DEL CINQUECENTO. Autori: Francesca Bormetti e Raffaele Casciaro. Stampa: Stabilimento Amilcare Pizzi S.p.A.- arti grafiche. Cinisello Balsamo- Milano. Dalla pagina 216, 212, 213.

Immagini: in copertina “La stage degli Innocenti” tratta dalla fonte n° 2 pagina 212 con didascalia immagine fornita dal Museum of Fine Art Boston.

In galleria: fonte n° 2 pagina 213, Museo Poldi Pezzoli,Milano. “Lo Sposalizio della Vergine”

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