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Dove vedere il risorto?

CULTURA E SPETTACOLO - 01 04 2018 - Don Battista Rinaldi

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/Don Battista Rinaldi

Dove cercare, dove incontrare, dove vedere il Signore risorto? È la domanda che da sempre le comunità cristiane si pongono. Dall’inizio dell’era cristiana fino ad oggi. L’evangelista Giovanni la mette in bocca alla Maddalena con quel tanto di incertezza che nasce da una ricerca che è ancora segnata da una dimensione soltanto affettiva, umana, umanissima. Per cui il ‘buio’ è ancora forte: cerca un luogo, un dove, un nascondiglio dopo un trafugamento. Deve ancora avvenire il passaggio verso una fede piena e chiara.

 

E allora eccoli i personaggi che rappresentano gradi diversi di ricerca e di ‘visione’, che per Giovanni equivale alla fede. Maria vede la pietra ribaltata, e non osa entrare, corre a dirlo agli altri. Pietro entra nel sepolcro e vede con precisione tutto ciò che vi è: bende, sudario piegato e riposto in un luogo a parte. È ancora uno sguardo preciso, completo, che constata, ma non basta a cogliere il mistero. Solo il discepolo amato “entrò…vide e credette”. Egli non vede alcun oggetto specifico; e proprio questa assenza di cose diventa per lui evocatrice di una Presenza. La sua visione gli consente di iniziare un processo che giungerà alla pienezza della fede. Ma per questo ‘salto’, per vedere la vita nel luogo della morte, occorre credere, fidarsi della testimonianza delle Scritture. Una intuizione spirituale che diventa fede.

 

Di Gesù restano solo i segni di un corpo morto e assente, il sepolcro è memoria morta. La Scrittura (sempre segno di un’assenza) è invece memoriale di un Vivente, è memoria vivificante. Accostata al vuoto della tomba essa la riempie di una Parola che è parola stessa del Dio della vita.

Così i cristiani arrivano alla certezza della presenza del Risorto. E dicono a voce alta la loro fede nella Risurrezione.

 

La Parola diventa così il primo segno che guida nell’incontro con il Risorto. Nelle prossime domeniche ne scopriremo altri.

Cercare colui che è assente, vedere colui che non è visibile, trovare colui che non ha luogo identificabile: questi sono gli elementi che devono caratterizzare la ricerca del Signore anche oggi.

 

Proprio quell’assenza di Dio’ che tanto ci turba deve diventare condizione della nostra ricerca. Da fuggire è la pretesa di sapere o di stabilire con certezza dove sia il Cristo, dove cercarlo e dove no. Pretendere di circoscrivere il luogo del Risorto è operazione idolatrica; specifica di chi non sopporta l’insicurezza e la fatica della ricerca a cui obbliga l’affermazione: “non è qui!”

 

Don Battista Rinaldi

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