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Donne al bar

CULTURA E SPETTACOLO - 25 09 2019 - Méngu

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/donna al bar

Guardandomi in giro per vari bar in Tirano credo di poter affermate, con discreta certezza, che almeno in una cosa la (fèmna) donna ha sorpassato l’uomo. Il punto l’ho verificato ormai da mesi, in particolare al mattino e nel tardo pomeriggio con le belle (giurnàdi) giornate di sole. In quelle ore i bar in Tirano sono ormai luoghi di convegno e i comodi tavolini all’aperto in prevalenza occupati dal gentil sesso, magari con i loro figlioli.

 

Può anche far (piasè) piacere vedere mamme attraenti per la loro bellezza giovanile, curate nel vestire , sorridenti da apparire spensierate con le carrozzine, o con il figlioletto per mano, entrare al bar per fare colazione. (Regòrdi) Rammento i miei tempi quando le mamme preparavano la colazione ai loro figlioli in (cüsìna) cucina. La maggior parte di loro erano in vestaglia e un poco scapigliate, anche perché in casa v’erano solo il marito e i figli che le vedeva. Al giorno d’ oggi vedo signore, alcune (scià vègi) attempate, diciamo della mia età, che viste di dietro sembrano liceali, ma viste innanzi anziane professoresse, sorseggiare a proprio agio il tè, gelati e aperitivi comodamente sedute tra tavoli sistemati da far (vedrìna) vetrina ai passanti. Sfoggiano il loro modo di vestire e sembrano ben liete d’essere (vardàdi) osservate.

 

Forse il bar, per loro, è il ricercato esilio dove la tisana, il caffè non va di (travèrs) traverso sopportando il nervosismo del loro compagno che… ( rùmp ) rompe e rompe tutto il santo giorno per un nonnulla, almeno così ho sentito dire. Forse il bar è per loro il “palcoscenico“ dove possono (fàs vedè) esibirsi in tutta libertà, tollerate dal cameriere gentile e sorridente che sente e (tas) tace, purché la consumazione avvenga e sia sostanziosa nell’incasso.

 

E che dire, quando le ragazze, figurine (prüfümàdi) profumate in ogni (tòch) lembo di pelle, invogliano i loro compagni o amici sedute sui trespoli per “fare“ l’aperitivo? Sono loro che (tégn) tengono “banco“ con grazia e va bene, anzi molto bene così. Credo proprio che il gentil sesso ha ormai superato il sesso forte nella frequentazione mattutina e pomeridiana nei bar. E va bene, anzi va molto bene così, perché può far piacere che il gentil sesso abbia scelto questa “valvola di sfogo“ e dove l’occasione per la consumazione al bar si trasforma in luogo di ritrovo e sfoggio di sorrisi e di grazia.

 

(Atént) Attenzione però! L’importante è che le gentili signore non facciano come certi (màsc) maschi per i quali la prima casa è il bar o il dopolavoro e il loro tempo lo (pàsa) passano tra fumo e (beveràcc) beveraggi dimenticando i loro compiti famigliari.

 

Méngu

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1 COMMENTI

25 09 2019 20:09

Méngu

Commento su Facebook di Marco Quaroni Pinchetti : direi che Mengu ha ottenuto esattamente tutto quello che voleva ottenere……. Mi hanno riferito che il mio articolo “ Donne al bar “ ha suscitato una valanga di commenti su Facebook che io, per mia scelta, non uso per comunicare. Preferisco il giornale on –line Intorno Tirano prendendomi tutte le responsabilità di ciò che scrivo, ringraziando il Direttore Marco Travaglia che pubblica. Ho letto con attenzione i commenti e ringrazio tutti coloro che hanno commentato l’articolo con rispetto e espresso il loro punto di vista criticandomi anche aspramente. E’ giusto e ne hanno piena facoltà ! In verità ho accolto tutti i commenti come esperienza di vissuto ed era quello che desideravo. Uno in particolare lo serberò nel mio animo. Ed è quello del signor Marco Quaroni Pinchetti . Mi è apparsa, cliccando sul suo commento, una sua foto con i suoi figlioli ( credo siano i suoi “gioielli” ) in posa sul divano, probabilmente di casa sua . E’ Lui che ha fatto sognare me ! Sognare quei padri che trattano i loro figli come la propria anima, il proprio cuore e la propria moglie o compagna come parte integrante di se stesso. Credetemi, maschilista non sono. Sono semmai uno che ha il vizio di osservare e di sentire le espressioni della gente e paragonare , nel bene e nel male , il vissuto dei tempi dei nostri figli e dei nostri padri. Non faccio torto a nessuno quando affermo, forse in modo poco chiaro, che le donne debbono semmai copiare o creare , per una giusta e onorata competizione con gli uomini, ciò che può portare frutto buono per la loro famiglia. Personalmente non mi spiace vedere ragazzi e ragazze al bar, anzi mi rende allegro, così come sarei felice di vederli in tante sedi impegnati a sentire la Buona Parola. Ecco qui sta forse il mio appello dettato dal mio inconscio. Mi rendo conto però che il mio “ scritto “ è datato in un Mondo che non c’è più e che i giovani dovranno , nel bene e nel male, ricreare. Noi anziani timbreremo presto il nostro “cartellino” e il nostro augurio per loro è quello di ogni bene.