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Dio e il prossimo

CULTURA E SPETTACOLO - 29 10 2017 - (Don Battista Rinaldi)

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Quanto spesso ci capita di riconoscere dentro l’esperienza umana delle tensioni, delle polarità, che, a volte, ci sembrano davvero inconciliabili; altre volte ce ne serviamo per scusarci e giustificare il fatto che noi, sì, siamo carenti su alcuni fronti perché tutti presi dal fronte opposto. Così Dio e Cesare – di domenica scorsa – oppure lo straniero e il nativo, o la cultura e l’impegno sociale, il singolo individuo e il gruppo/collettività… e potremo continuare quasi all’infinito. Fino ad arrivare a quanto ci è proposto dal vangelo di questa domenica: Dio e il prossimo. Tutte queste realtà in tensione devono essere accolte come realtà che hanno senso se accolte e vissute insieme; non può essere che l’impegno per una escluda l’attenzione per l’altra. Entrambi sono aspetti positivi che vanno ‘tenuti’ insieme; perché si illuminano e si arricchiscono reciprocamente.

 

L’uomo adulto è proprio quello che sa fare ‘sintesi’ di queste realtà, spesso in tensione.

 

Nella risposta di Gesù al dottore della legge circa il comandamento più importante questo appare con molte chiarezza e forza. Nell’esperienza religiosa ebraico-cristiana – ma vale anche per altre esperienze religiose – un Dio che si contrappone all’uomo non esiste. Dunque l’atteggiamento religioso autentico è caratterizzato da queste due tensioni, chiamate comandamenti, che esprimono tutta la nostra verità esistenziale. Nell’amore che Dio ha per noi c’è la nostra origine, la fonte stessa del nostro esistere, pertanto è naturale che la nostra vita sia vissuta come una restituzione a Dio di tutto noi stessi e con tutto noi stessi.

 

Ma anche a livello puramente umano noi siamo quello che siamo grazie a qualcun altro. Nessuno si è fatto da sé, né potremmo continuare ad essere noi stessi senza il contributo di altri. Gli altri ci sono ‘prossimi’. Pertanto senza una relazione di amore con Dio e con gli altri non amiamo neppure noi stessi.

 

Il fatto che Gesù tenga saldamente insieme queste due dimensioni ci aiuta a comprenderle meglio nel loro significato: l’una senza l’altra non può esistere, rischia di non essere autentica. A noi resta solo il compito di accogliere il suo amore e di farcene tramite verso gli altri.

 

Don Battista Rinaldi

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