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Amare il proprio paese è una cosa splendida

CULTURA E SPETTACOLO - 31 07 2017 - Méngu

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Lazzaro "Cici" Bonazzi

1°-Il modo migliore per aumentare l’amore che proviamo per il nostro paese natale è quello di soggiornare per qualche tempo in uno straniero (William Shenstone)

 

2°- L’unico paese che ogni uomo ha il diritto di amare è quello dove vi è equilibrio di giudizi, giustizia fondata sulla saggezza, uno spirito libero, ed una mente temperata. (Learned Hand)

 

Questi due celebri aforismi, il  primo del poeta britannico William Shenstone (1714 –1763), il secondo del filosofo americano (Learned Hand (1872 – 1961) mi portano spesso a considerazioni riguardanti l’amore per il nostro paese natale e per la nostra terra.
Del prima aforisma ho avuto modo di fare esperienza diretta. Quando si è lontani per molto tempo dal nostro paese quest’’amore sfocia spesso nei nostri sogni. Sognare la casa nostra, il nostro orticello, le nostre montagne, i nostri campanili, i visi delle persone che normalmente incontravamo per strada ci dà un senso, una ebrezza, una felicità nel cuore.

 

Quel sogno che scorre nel nostro subconscio mai ci annoia, anzi ci si prodiga nel  continuarlo sino a perfezionarlo e a renderlo visibile e reale nei minimi particolari. Al risveglio, quando scompare, ci si trova attoniti, smarriti, un poco tristi quasi fossimo stati depredati da qualcosa di prezioso in noi. Per chi è lontano per lungo tempo dal suo paese natale l’unico abbraccio con la sua terra è di sognarlo.

 

L’amore per la donna lontana è struggente, quello per il proprio paese è dolce e silenzioso come l’alba che dà speranza...  La terra straniera, sia pur accogliente, ha quel sapore del pane secco; nutre ma non soddisfa il palato. Le bellezze straniere incuriosiscono, stupiscono, hanno il fascino misterioso ma se noi ci addentriamo in esse subito si depositano in noi come  gocce nebulizzate di una cascata e sfumano . Ci lasciano freddi, intirizziti perché sentiamo che non  appartengono al nostro vissuto.

 

Ho conosciuto persone che, per lavoro, hanno dovuto abbandonare il proprio paese per una vita intera. Vivevano in quei siti stranieri, ma il loro pensiero, il loro spirito erano sempre per il paese natio. Triste vita quella di vivere con il corpo in un paese straniero e con la mente nel paese natio.

 

Il secondo aforisma mi porta a delle considerazioni  essenziali per amare e restare nel proprio paese. Un paese è dolce quando nelle persone si trova la saggezza che accomuna un quieto e sereno modo di vivere. Dove lo spirito è libero di sfociare in pensieri e opere per il bene nostro e degli altri. Un paese sereno dovrebbe essere senza  ghetti, dove le persone indigene e le forestiere comunicano tra loro scambiandosi esperienze di vita.  

 

Capita sovente di vedere in paesi accogliere gente forestiera che, anche dopo decenni di permanenza, non riesce a inserirsi nel tessuto sociale per il  modo di vivere, formando così dei gruppi isolati che comunicano solo tra loro. Quando questo fenomeno primeggia, il paese si disintegra, il paese diventa dormitorio e i vari gruppi o ghetti sono spesso in conflitto tra loro poiché non riescono a comunicare. Solo chi ha una mente temperata, cioè una mescolanza di caratteristiche positive umane riesce ad amare un paese multietnico.

 

Tutto sommato, per amare il proprio paese occorre sapere amare le persone con i propri difetti  nel bene e nel male . Il paese natale conserva un profumo particolare che solo per chi vi è nato o chi l’ha amato, così come la madre, può sentire  il profumo indistinguibile della pelle del proprio figlio. Ed è una cosa splendida.  

 

Méngu

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