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Al Teatro Sociale: la Russia di Ćajkovskij e l’America di Ives

CULTURA E SPETTACOLO - 22 09 2021 - Redazione

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/orchestra

Quello di venerdì 24 settembre 2021, ore 20.45, sarà il primo concerto della 59^ Stagione 2021/2022 che si terrà al Teatro Sociale di Sondrio.

 

Dopo il debutto ufficiale all’Auditorium Sant’Antonio di Morbegno, il Cartellone prosegue sotto la frizzante guida del M° Lorenzo Passerini, direttore valtellinese di 30 anni ormai affermato a livello internazionale, con un concerto che vede protagonista la popolarissima figura di Piotr Ilic’ Ćiaikovskij, del quale l’Orchestra Antonio Vivaldi eseguirà due autentici capolavori: il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35, e la Sinfonia n. 6 in si minore, op. 74, nota con il titolo di “Patetica”. Il Concerto in re, l’unico per violino e orchestra, di impervia esecuzione , è una delle composizioni in cui il talento melodico del musicista russo emerge fino a raggiungere vette eccelse. Non mancherà di darcene prova il virtuoso violinista russo Ilya Grubert, di fama internazionale. Quanto alla “Patetica”, estrema composizione di Ćajkovskij, nata dal dolore e frutto del “male di vivere”, è una sinfonia che sembra dare segnali anticipatori della misteriosa fine del musicista: stroncato dal colera o suicida? Il brano è ricco di energie interiori pronte a sviluppare una trama che porterà al tragico epilogo. Il movimento conclusivo è la parte più toccante, nella quale si scioglie e si consuma un percorso musicale di esemplare intensità.

 

La serata sarà aperta da una breve ma intensa “chicca” (una “piccola grande gemma”, come scrive il musicologo Alfonso Alberti) del compositore statunitense Charles Ives: The Unanswered Question (La domanda senza risposta), dal carattere metafisico. La tromba intona più volte l’eterna domanda sull’esistenza. I flauti sembrano impegnarsi a fornire una qualche risposta, ma alla fine si fanno beffe della domanda. Dal canto loro, gli archi restano in stato di quiete, tacendo il mistero che forse solo essi conoscono. Ives, compositore contemporaneo (morì nel 1954), ricevette la sua formazione musicale dal padre direttore di banda e si segnalò come buon organista di chiesa, tant’è che le prime opere, scritte da studente, furono di carattere religioso. Ma poi il suo repertorio si ampliò e Charles Ives è oggi considerato il primo compositore propriamente americano, con una speciale predilezione per la musica colta.

 

Poche parole infine per segnalare il valore del violinista Ilya Grubert, vincitore di concorsi già dai 14 anni. Riconosciutene le doti virtuosistiche, Grubert viene ammesso nelle scuole di musica di Mosca, dove è seguito dai migliori maestri. Ottiene i suoi primi apprezzamenti importanti al Concorso “Jan Sibelius” di Helsinki nel 1975, dove si aggiudica il secondo premio. Il successo internazionale arriva con la vittoria, nello stesso anno, al Concorso “Paganini” di Genova e al “ Ciajkovskij” di Mosca. Maggiori informazioni sul sito www.amicidellamusica.org e www.orchestravivaldi.com

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