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2020, Mostra collettiva di fine anno in Galleria Pgi

CULTURA E SPETTACOLO - 16 12 2020 - Pgi Valposchiavo

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/L’opera ripresa è una scultura in gres di Ramona Sala, dal titolo Raìs
L’opera ripresa è una scultura in gres di Ramona Sala, dal titolo Raìs

Dal 19 dicembre 2020 prende il via il tradizionale appuntamento delle espressioni artistiche in Galleria Pgi. Espongono dieci artisti per passione e in formazione che sono cresciuti o vivono in Valposchiavo. La mostra si attiene alle recenti disposizioni federali e cantonali per quanto riguarda l’organizzazione e la protezione sanitaria.

 

Oltre all’allestimento nelle sale della Galleria, è prevista presso la Piazza comunale un’installazione che si ispira a questo particolare periodo di distanziamento sociale.

Espongono: Alberto Camarilla, Federico Lopes, Giovanna Vassella, Jana Baumann, Leonora Lardi, Lucka Bertschinger, Michela Cortesi-Bontognali, Rachele Dorsa, Ramona Sala, Renata Sekaninová.

Visto il veto all’inaugurazione e quindi alla presentazione in loco, si presentano i singoli partecipanti e le loro opere direttamente in questo comunicato.

 

Giorni d’apertura

Dal 19 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021

Da martedì a sabato, dalle ore 15.00 alle ore 18.00

Chiuso dal 24 al 26 dicembre 2020 e il 1. gennaio 2021

 

Sono previste tutte le misure sanitarie di sicurezza per combattere il Covid-19. Nelle sale della mostra potranno essere presenti max. 3 visitatori.

La mostra gode del sostegno della Promozione della Cultura Cantone dei Grigioni e della Promozione della Cultura del Comune di Poschiavo.

Informazioni Pgi Valposchiavo: valposchiavo@pgi.ch - 081 834 63 17

 

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Presentazione dei partecipanti e delle opere

Alberto Camarilla

Di Sondrio, è operatore sociosanitario presso la Spitex Valposchiavo. Si esprime sia con la fotografia che con la poesia, intessendo anche un’interessante contaminazione fra i due ambiti. Da una decina di anni riceve riconoscimenti in vari concorsi o da istituzioni per i suoi scatti attenti alla situazione umana. Si cimenta in particolare con la fotografia di strada cercando di cogliere un senso all’esistenza delle persone che vivono sul nostro pianeta. Per la seconda volta espone alla Mostra collettiva di fine anno e per quest’edizione la scelta è ricaduta su opere che richiamano il tema del viaggio. Humani generis II è una rappresentazione fotografica di due donne di fronte al mare e coglie in immagine quel turbinio di sentimenti umani legati al tema della migrazione. Le altre tre opere sono ritratti velati di ironia, che stimolano però la riflessione nei confronti dell’altro. Una di queste è scattata a Brusio a un turista asiatico.

 

Federico Lopes

Vincitore del concorso artistico indetto per il Centenario della Pgi (2018), di recente invitato a esporre alla Galleria d’Arte Cael di Milano, il giovane poschiavino sta attualmente proseguendo la sua formazione presso la Scuola Cantonale d’Arte a Lugano. Negli ultimi 5-6 anni ha esposto soventemente in Galleria Pgi partecipando alla Mostra collettiva di fine anno e con una mostra personale nel luglio 2019. Per quest’edizione espone un’opera che conferma la sua forte vena iperrealista: in Dolce far niente riproduce fedelmente – curando il minimo dettaglio - la sua gatta che sbadiglia. Ogni pelo dell’animale è dipinto ad olio in maniera quasi maniacale, usando tutte le tonalità dal bianco al nero.

 

Giovanna Vassella

Coniugata con un valposchiavino, vive in Ticino ed è danzatrice e insegnante di danza. Ha fondato la scuola “abcDanza” e dal 2015 al 2019 è diventata presidente e direttrice artistica dell’Associazione artistico-culturale Artesnova. Il suo impegno per la danza è sempre più rivolto alla ricerca artistica, sia individuale che di gruppo, e a sperimentare movimento, teatro e altre forme d’arte, in particolare la pittura, negli spazi urbani o nella natura all’insegna dell’improvvisazione. Alla sua seconda partecipazione alla Mostra collettiva porta tre opere in acrilico: Jacaranda ispirata a un viaggio in Africa, Face-off specchio di un “moto interiore vulcanico” e la rappresentazione astratta dei sette vizi capitali in piccole tele intrecciate assieme, «perché anche nelle nostre vite – secondo la pittrice – sono concatenati fra loro».

 

Jana Baumann

Giovane artista poschiavina, ha recentemente organizzato una mostra personale presso la Galleria Pgi. Sta compiendo gli studi di Belle Arti presso l’Università di Zurigo e al contempo producendo un vasto numero di opere all’insegna della sperimentazione. In Raqs sharqi sperimenta con la divisione delle tele (4 pezzi) e i colori: acrilico fresco unito a fogli di metallo che danno un tocco di brillantezza. Un Pedacito (tradotto “un pezzettino”) adotta una tecnica particolare: acrilico su tela, fotografato e poi stampato su pellicola, montata su una lastra di LED, con regolazione della luce. In questo modo, a dipendenza dell’umore si può regolare l’intensità della luce (calda, fredda o neutra) e cambiare così l’atmosfera. Attraverso questi due lavori Jana Baumann continua la saga della principessa Lor che caratterizza la sua intera opera. In Pedacito ci invita a rivivere l’incanto del mondo dei Lollipop giganti, rappresentato nella mostra “Suizalana” con un’ampia installazione, in un formato adatto alle pareti di casa, con lo scopo di trasmettere la stessa emozione; in Raqs Sharqi Lor s’incammina in un altro mondo fantastico sotto cieli infuocati, scalando enormi montagne, per raggiungere il prossimo luogo della sua lunga avventura.

 

Leonora Lardi

D’origine poschiavina, residente in Ticino, ha iniziato a dipingere circa 15 anni fa frequentando corsi per adulti a Lugano. Si è poi perfezionata in tecniche astratte seguendo corsi in Austria. Più volte ha avuto il piacere di esporre i suoi quadri alla Mostra collettiva di fine anno. Quest’anno presenta la raffigurazione di quattro pagliacci con la sua tecnica abitudinaria, l’acrilico. Il tema che lega le sue quattro opere è la triste allegria del clown.

 

Lucka Bertschinger

Originaria della Repubblica Ceca, da 5 anni vive in Valposchiavo. Educatrice e pedagogista creativa, si è formata presso il Centro di Arno Stern a Parigi ed è fondatrice del primo atelier del gioco del dipingere in Valposchiavo chiamato “Accademia di oggi” e di seguito de “La Puntina”, nonché collaboratrice dell’Associazione INGENIUM – Innato – Naturale – Talento. A 43 anni si definisce un’eterna bambina innamorata del mondo, della vita e della traccia naturale. Alla mostra porta quattro volti della stessa donna, tre realizzati con matita e uno con carboncino. Sono autoritratti che vanno oltre il mero aspetto esteriore e indagano - anche per il tratto - la profondità dell’essere. Ad accompagnare i disegni ci sarà una poesia e una nota sull’autrice scritte da Begoña Feijoo Fariña. Qui riportiamo la nota: «Una donna che regala biglie di vetro colorato a un’altra donna, per il suo matrimonio, è una donna che conosce il valore del gioco, la sua importanza. Con quello stesso spirito questa donna prende il suo volto e ne fa spettro, scherzo, vecchiaia e divinità».

 

Michela Cortesi-Bontognali

Fin da ragazza la valposchiavina ama lo sport e il disegno. Negli anni ’90 frequenta un corso di disegno a distanza presso il “Lehrinsitut Onken”, a Kreuzlingen, seguita dall’insegnante e artista Kurt Laurer. Ha partecipato successivamente ai corsi di acquerello presso la Casa Console di Poschiavo, condotti dall’artista Ingrid Buchtal, e dal 2012 si cimenta con la pittura ad olio approfondendo nuove tecniche. Si è per lo più dedicata a fissare le montagne grigionesi sulle tele studiando ogni particolare dei ghiacci che le ricoprono. Più volte iscrittasi alla collettiva della Pgi, quest’anno propone dipinti ad olio realizzati circa 5-7 anni fa, che ritraggono bambini in maniera autentica e molto semplice, rimanendo fedele ai loro sguardi. Si possono osservare alla mostra gli occhi di un bambino eritreo migrato, di un bambino nigeriano e di un bambino nepalese rimasto orfano in seguito al terremoto del 2015. «Sono occhi di bambini che vivono nella miseria – afferma la pittrice – e che sanno però ancora trasmettere speranza!»

Rachele Dorsa

Cresciuta a Brusio, Coira e Friburgo, ha studiato Mediazione in Arte e Design all’Università delle Arti di Berna (HKB). Partecipa alla mostra collettiva con un’installazione in piazza che dà lo spunto per riflettere sulle paure e le emozioni di questo periodo. L’intenzione è quella di realizzare un’opera che tematizzi i timori e i turbamenti di questo periodo, e di far vedere, in un altro modo e con distanza, le sensazioni, l’atmosfera, le informazioni che stiamo vivendo e che ci vengono trasmesse quotidianamente. L’installazione è costituita da 15 pali gialli eretti, distanziati di 1,5 m, e uno sgabello. Le aste in legno di diverse lunghezze corrispondono all’altezza di persone viventi, le quali sono caratterizzate da “rumori” (ansie, comportamenti, raccomandazioni, accettazione di disposizioni legate al Covid) e da proprie “melodie” (concetti positivi che rendono uniche e attraenti le persone medesime e che permettono di guardare al futuro con una certa serenità). Rachele Dorsa crea così un assembramento circolare di queste entità gialle, che si può attraversare e si può “vivere” sul piano emotivo e delle sensazioni sedendosi al centro e facendosi accogliere per un momento da un abbraccio collettivo che tanto ci manca e che tanto desideriamo.

L’installazione sarà temporaneamente rimossa durante le nevicate e di conseguenza nelle ore di sgombero neve.

 

Ramona Sala

La giovane poschiavina frequenta il ramo di Mediazione artistica presso l’Università delle Arti a Zurigo. All’esposizione collettiva porta cinque piccole sculture in gres create per un progetto legato al suo percorso di studi. Raìs è il titolo di questi manufatti ispirati ai paesaggi innevati del Passo del Bernina. Questi scorci sono stati dapprima fotografati e poi riprodotti liberamente; l’artista ha infatti voluto allontanarsi dalla rappresentazione della realtà seguendo invece la leggerezza e l’armonia figurativa presenti nei lavori di Not Bott. «Dai singoli scatti ho estrapolato i contorni e le linee che consideravo più interessanti e ho iniziato ad abbozzare un progetto di scultura che rispecchiasse nel modo migliore il concetto di astrazione». La particolare grandezza delle sculture permette di prenderle in mano e, toccando la superficie con le dita, di esplorarne le forme: un viaggio percettivo attraverso paesaggi invernali e l’arte della lavorazione dell’argilla.

 

Renata Sekaninová

Proviene dalla Repubblica Ceca, risiede in Svizzera dal 2016 e negli ultimi anni abita a Poschiavo. All’università ha conseguito la laurea magistrale nel settore del Design degli spazi. Ha concretizzato la sua passione per l’arte realizzando un piccolo atelier a Poschiavo, dove propone prodotti artistici/artigianali fatti da lei e corsi per bambini e adulti. All’interno della Mostra collettiva propone due ciotole e due sculture che si dirigono verso un’espressione artistica personale. Le opere sono ispirate al Lago di Como, dove ha raccolto i legni che le compongono. «Quiete, relax, acqua, tornare a me stessa e al presente. Mi perdo in questi istanti sulle riva del lago osservando i tesori che l’acqua ha lasciato uscire durante la notte. Le bellissime forme lignee m’ispirano. Questo momento è per me sacro, mi dà pace e tranquillità, come una meditazione. Nel mio atelier combino questi tesori naturali con le creazioni in ceramica». In questi lavori esposti legno e acqua riprendono quindi a dialogare attraverso un attento equilibrio di forme e colori.

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