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Una panchina gigante anche a Baruffini

CRONACA - 09 06 2022 - Guido Monti

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/panchina gigante a Baruffini

Di panchine colorate e specificamente dedicate è ormai piena l'aria anche dalle nostre parti. Solo a Sondrio di recente ne sono state inaugurate tre - una blu a favore degli autistici, una azzurro stellata dell'Europa e una viola per i 50 anni della scuola Racchetti -, ma le panchine giganti restano una rarità e per la verità non sempre sono apprezzate.

 

A Triangia, ad esempio, è stata chiesta la rimozione di quella panoramica divenuta causa di disagi per i residenti (parcheggi non autorizzati, campi calpestati, rifiuti ed escrementi sparsi dappertutto). Malgrado le prevenzioni, e anche se in un primo tempo l'idea non era stata accolta con favore, una 'big bench' è stata costruita dai volontari del gruppo Borgo Baruffini per incrementare l'attrattività della frazione, un autentico 'balcone su Tirano'.

 

La struttura, delle dimensioni di quattro metri per due e di un tenue color rosa, è posta sul cosiddetto Sentiero del Sole che mette in collegamento Baruffini con la vicina località di Roncaiola e verrà ufficialmente inaugurata domenica 12 in mattinata, alla presenza di autorità civili e religiose. 

 

Guido Monti

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1 COMMENTI

09 06 2022 21:06

fulvio schiano

Ringrazio il sig. Monti per l’articolo che ha dedicato alla nostra panchina. Una panchina che ha visto il coinvolgimento di giovani e meno giovani tutti accumunati dal desiderio, come ha detto giustamente Lei, di “incrementare l’attrattività della frazione”. Entrare in un circuito turistico che conta 14.000 “collezionisti di panorami” non è cosa da poco per un paesino come il nostro! Basti pensare che in altre realtà d’Italia queste panchine hanno fatto la differenza incrementando in modo significativo l’economia del territorio. Riteniamo che sarà così anche da noi: è probabile che la rete Sondrio - Tirano - Bianzone che si sta creando e il traino che questa panchina farà ad altre iniziative, porti tante persone a visitare il borgo e magari a fermarsi una notte a Tirano, pranzare in un ristorante, prendere un gelato e visitare luoghi che altrimenti non avrebbero conosciuto. È vero, come tutte le idee innovative e insolite all’inizio può essere difficile che venga accettata da tutti (l’aneddotica è ricca di spunti in merito, dai sassi contro il treno a vapore alla censura sulla minigonna) però poi, se dietro all’idea c’è un progetto, o la risposta ad un cambio di prospettiva sia economica che sociale, ecco che le idee si propagano nonostante le iniziali resistenze. Resistenze che, tornando alle panchine, al momento sembrano solo limitarsi agli annunci perché a Triangia, ad esempio, a due mesi dalla dichiarazione della presunta raccolta firme, non è successo più nulla; mi auguro quindi che si sia riusciti a conciliare le ragioni di chi giustamente protesta contro gli atti di inciviltà con quelle di chi, invece, si è espresso affinché la panchina rimanga dov’è. Per fortuna nel nostro caso non si sono verificate resistenze in nessuna forma: durante l’esposizione del programma di attività all’assemblea annuale dei soci, non ci sono stati rilievi contrari e ci conforta il fatto che fra coloro che hanno patrocinato questa iniziativa figurino, oltre che il vessillo del nostro Comune anche il logo dell’Università degli Studi di Milano con l’Università della Montagna, quello dell’associazione Valposchiavo Turismo e della Croce Rossa Italiana e quello di altre associazioni fortemente radicate sul territorio. Alle diverse realtà che si sono messe al nostro fianco sostenendoci concretamente (ricordo ai lettori che l’iniziativa non poteva essere finanziata con fondi pubblici) va la nostra piena gratitudine. La ringrazio anche per l’accenno al colore della panchina perché mi dà l’opportunità di chiarirne la ragione. Purtroppo, la fotografia pubblicata può aver tratto in inganno al punto da farla sembrare rosa tenue. A ben pensarci avremmo, a buon titolo, potuto fare un omaggio all’altra metà del cielo: se lo sarebbero meritate le nostre nonne, mamme e mogli per tutto quello che ogni giorno fanno e che noi maschietti troppo spesso dimentichiamo. Meno prosaicamente abbiamo però scelto due colori: il rosso vivo e il bianco puro. E la scelta risiede in una curiosa coincidenza: “spaccato di bianco e di rosso al castello di pietra…” recita la descrizione del vessillo della città di Tirano, mentre “in campo rosso, una croce equilatera bianca …” caratterizza quella dei vicini svizzeri con i quali e sono noti i rapporti storici e culturali che ci legano da secoli. E poi, sia indulgente se ci siamo abbandonati ad un po’ di sano campanilismo: la bandiera rossa con la scritta bianca è quella che sventola sulle gradinate ad ogni manifestazione sportiva in rappresentanza del nostro borgo. Avrei voglia di raccontarvi ancora molto su questo progetto ma preferisco semplicemente invitare i lettori a viverla questa esperienza. Le chiamano le panchine della felicità perché quando ci si siede sopra si è pervasi da un senso di serenità: non si pensa ad altro che a ringraziare il Cielo per tanta bellezza e per la fortuna di poterla avere così a portata di mano. E sapere che il nostro impegno riesce a donare a qualcuno un po’ di serenità, soprattutto in un momento così delicato e difficile come quello che stiamo vivendo, è per noi fonte di grande gratificazione. Vi aspettiamo! Fulvio Schiano