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Una città senza amianto, una città vivibile

CRONACA - 23 05 2019 - Ercole Ricci

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/foro boario

Le annose e per troppo tempo taciute problematiche correlate all’amianto; la silenziosa fibra killer che, in Italia, continua a fare più di 1500 morti all’anno solo per Mesotelioma Pleurico, un raro tumore maligno che trae origine dal tessuto che riveste le cavità sierose (pleura, pericardio, peritoneo) senza contare le altre patologie asbesto correlate, 15.000 in Europa e 100.000 morti nel mondo.

 

L’Italia è stata fino alla fine degli anni ’80 il secondo maggiore produttore europeo di amianto, in particolare di amianto crisotilo ( Eternit) dopo l’ex Unione Sovietica e il maggiore della Comunità Europea, nonché uno dei maggiori utilizzatori. Studi scientifici hanno dimostrato la correlazione tra l’esposizione all’amianto e l’insorgenza di patologie maligne ad esso correlate.I maggiori livelli di rischio si sono riscontrati negli ambienti di lavoro dove l’amianto veniva manipolato e negli ambienti dove è presente amianto spruzzato o in cattivo stato di conservazione. Gli ultimi dati rilevati parlano di un presunto di almeno 35 milioni di tonnellate di amianto su tutto il territorio italiano. In linea generale si può dire che la presenza di amianto è possibile in tutti gli edifici costruiti prima del 1980 L'amianto è stato usato per tutto: coperture, cemento, isolamento, persino nelle tubature dell'acqua.

 

Ventisette anni dopo l’approvazione della legge n. 257 del 1992 che prevedeva la rimozione dell’amianto dagli edifici, solo il 2% delle strutture è stato bonificato. Secondo l’Associazione Legambiente .“Le procedure di bonifica e rimozione dall’amianto in Italia sono ancora in forte ritardo. Impressionanti i numeri che lo dimostrano: sono 6.869 gli edifici pubblici e privati bonificati ad oggi, su un totale di 370 mila nei quali ci sono tracce della fibra killer che l’Italia ha messo al bando nel 1992. Le strutture, all’interno delle quali ci sono quasi 58milioni di metri quadrati di coperture realizzate in eternit, sono in larga parte edifici privati (oltre 214 mila) e coperture in cemento armato (quasi 66mila), ma anche 50.744 edifici pubblici risultano ancora a rischio”.

 

Molto prima del 1992 - anno in cui la legge ha messo al bando la fibra killer - Primo Levi e Italo Calvino, tra i narratori di maggior rilievo del Novecento, ne parlarono in due opere – un racconto e un reportage giornalistico – pubblicati, rispettivamente, nel 1975 e nel 1954. Levi: “i giorni a Balangero come esperienza di vita””. Calvino: “il reporter che descrisse lo sciopero alla cava”.

 

La sensibilità verso questa problematica, così cresciuta nel tempo, ha spinto l’Amministrazione comunale di Tirano, così come altre realtà comunali locali, a impegnarsi nell’affrontare la più delicata e specifica tematica relativa allo smaltimento dell’amianto presenti nel territorio. Dopo decine di anni e dopo un attento monitoraggio sulla presenza dell’amianto nelle strutture cittadine, ed in particolare in quelle di proprietà pubblica. Dopo aver chiuso la parte amministrativa del progetto, per il quale il comune ha stanziato 65 mila euro, lunedì 20 maggio si è dato il via ai lavori che prevedono la bonifica e la messa in sicurezza dell’area del Foro Boario. Una bonifica eseguita nel rispetto scrupoloso delle normative vigenti e l’impiego di idonee procedure e attrezzature atte a minimizzare la dispersione delle fibre nell’aria durante la manipolazione dei manufatti.

 

Si tratta, come si legge da un comunicato del comune, della prima parte di un progetto più sostanzioso – pari a 500mila euro messi a disposizione dalla Provincia di Sondrio - che riguarderà, appunto, lo smaltimento dell’amianto ma anche la, demolizione delle strutture presenti e la rinaturalizzazione dell’area. 4.500 metri quadrati in tutto che verranno riportati in condizioni naturali attrezzati adeguatamente e resi fruibili ai tiranesi e non solo

Un problema del genere non poteva rimanere inosservato, e rinviabile. Quello messo in campo dal Comune è un nuovo piano di prevenzione e protezione dall’amianto, che prevede lo sviluppo di nuove azioni e il consolidamento dell’approccio trasversale fra ambiente e salute. Un ambiente pulito fondamentale per la salute e il benessere dei tiranesi.

 

Ercole Ricci

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