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The mouse trap

CRONACA - 17 07 2019 - Bernardo Gabriele Ferrari

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/lettera aperta

Se penso di andare a S.Caterina Valfurva mi viene in mente una trappola per topi, per la frana del Ruinon.

I turisti e i residenti hanno capito da anni che se cade un pò di materiale sulla strada provinciale rischiano di rimanere bloccati, soprattutto quando arriverà l'inverno e il passo del Gavia sarà chiuso.

 

Io non vedo altra soluzione che dare "un aiutino" alla natura, una piccola scossa per far cadere la frana.

Dobbiamo sbloccare la situazione di pericolo latente che potrebbe durare anni e cadere prima delle OLIMPIADI DEL 2026 sputtanandoci a livello mondiale, per aver deciso di non decidere.

Da anni esistono due progetti di deviare le acque del torrente Confinale da parte del Comune e da altri.

 

Ma direi che a questo punto il tempo degli indugi è finito e invece di togliere acqua dalla frana, va aggiunta!

Per sintetizzare, direi di passare alle maniere forti tipo ponte Morandi a Genova: un gruppo di microcariche esplosive con tempi differenziati dalla base a metà frana, perchè mancando il sostegno del piede, il resto cade da sè.

Ma se vogliamo evitare rumori e costi dell'esplosivo con relativi rischi per gli artificieri, direi che si potrebbero usare 2 elicotteri antincendio per gettare acqua nelle fessure per accelerare lo scivolamento naturale ormai inarrestabile.

 

Per capire se abbiamo un problema piccolo, medio o grosso usiamo la storia maestra di vita, con paragoni a noi vicini nel tempo e nello spazio.

- Frana di Bondo del Pizzo Cengalo in Svizzera a pochi km da Chiavenna. Tre milioni di metri cubi. Otto vittime il 23 agosto 2017 che erano escursionisti di varie nazioni.

Un centinaio di edifici danneggiati e 147 persone evacuate.

- Frana del Ruinon con superficie 65.000 metri quadrati.

Profondità massa franosa 22 metri valutata con carotaggi.

Volume frana 1.430.000 metri cubi.

Praticamente la metà di quella di Bondo e circa 25 volte più piccola della frana dello Zandila in Valdisotto.

 

Il 28 luglio 1987 alle ore 7,23 sono caduti circa 40 milioni di metri cubi.

- Penso che sarebbe cosa buona e giusta fare un modellino in scala della Valfurva, facendo cadere la frana per valutarne gli effetti sul torrente Frodolfo.

Di quanto si alzerà il letto del torrente ?

Quanto sarà grande il lago che si formerà alle sue spalle?

La storia delle nostre valli ci racconta di laghi formatesi con frane naturali come IL LAGO DI POSCHIAVO... però un pò di prudenza e spirito di conservazione non guasta mai.

 

Per decidere di prolungare la galleria stradale e di fare un by-pass anche per le acque del torrente Frodolfo bisogna avere in mano dei dati più precisi possibili e poi decidere.

Una valle a vocazione turistica come la nostra non può attendere gli eventi, altrimenti avremo un contraccolpo mortale. Altro che OLIMPIADI DEL 2026!

 

"il cittadino tiranese"

Bernardo Gabriele Ferrari

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