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Le polemiche non risolvono i problemi

CRONACA - 24 10 2020 - Ercole Ricci

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Foto di Ggia CC BY-SA 4.0

Io penso che è’ giunto il momento di assumere un atteggiamento solerte, accettare la possibilità di sbagliare e soprattutto riunire il Paese intorno a un obiettivo ideale comune per indicare una direzione anche se non si conosce ancora quale sarà la destinazione finale. Non è a mio parere il momento delle polemiche, in quanto le polemiche non giovano a risolvere il problema, anzi ne complicano la risoluzione. Vorrei che noi italiani pur essendo consapevoli delle estreme difficoltà che stiamo vivendo in queste ore, ci dimostrassimo, com’è nostra indole, un popolo che nelle difficoltà si unisce e a testa alta reagisce, non cedendo alla paura, ma rivendicando il diritto ad essere ascoltato e rassicurato.

 

Proprio per questo le difficoltà e le fibrillazioni che si manifestano in questo periodo non hanno bisogno di polemiche e di prove di forza ma di un impegno solidale delle istituzioni fra loro e delle istituzioni coi cittadini. Certo servono risposte chiare ma la dobbiamo smettere di lanciare stupidi slogan e chiacchiere inutili, buone solo a raccogliere like sui social o a prendere in giro i cittadini. Provare a proporre qualcosa di sensato ogni tanto. La pandemia in atto richiede a tutti noi ancora maggiori responsabilità rispetto al normale, non certo le polemiche perché non risolvono i problemi di un paese che ha bisogno di tanta concretezza. Pertanto lasciamo volentieri le diatribe sterili ai soggetti che evidentemente preferiscono impiegare il loro tempo a cercare di polemizzare,a coloro che credono di avere tra le mani le soluzioni a tutti i problemi che il paese sta e deve affrontare. Penso che la strumentalizzazione politica vada a spese di un paese già in forte difficoltà.

 

Ciò non significa che i problemi non ci siano e che tutto proceda a gonfie vele, ma le difficoltà si verificano in ogni contesto, figuriamoci nell’organizzazione di tutti servizi necessari per affrontare un virus di cui a tutt’oggi non si è in grado di arginare e depotenziare.

Oggi non ci sono polemiche da fare, colpe da attribuire a questo o a quello, ma povertà da sconfiggere perché la povertà è un grave fattore di rischio sanitario, perché purtroppo, anche di fronte all’infezione da coronavirus non siamo tutti uguali: i poveri pagano il prezzo più alto. Sono persone che abitano in condizioni malsane e si nutrono male, costrette a rinunciare a cure necessarie perché non hanno risorse economiche per accedere ai servizi sanitari.

 

Trovo paradossale la ricerca dei capri espiatori, in questo momento drammatico, Me l’aspettavo da un pò e puntuale è arrivata La più falsa di tutte le false notizie da cui siamo bombardati 24 ore su 24 e cioè che c’è una evidente attinenza tra immigrazione e Covid.

Ogni occasione è buona per prendersela con i migranti, per fomentare questa guerra, si sono usati e continuano ad essere usati tutti gli argomenti consueti: che i migranti creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale; che il Governo privilegia gli stranieri a danno degli italiani. Non c’è nessun allarme. Gli immigrati che arrivano dall’estero con barconi o navi ong, sul territorio nazionale vengono sottoposti a tampone, e viene imposta la quarantena, lo sappiamo eppure puntiamo il dito, diamo degli untori agli immigrati.

 

Io penso che è importante capire in quale contesto emergono i flussi migratori. Se l’ostilità verso i migranti, alimentata da discorsi che incitano all’odio, notizie false, luoghi comuni che in alcuni casi si sono trasformati in veri e propri miti . Se pensassimo solo per un’attimo che un migrante è un uomo che ha perso ogni speranza ed ogni contatto con le sue radici e deve portare un carico di sofferenza a noi del tutto sconosciuto, che prima prima di diventare un migrante l’uomo di cui parliamo è un fuggitivo, magari ha percorso migliaia di chilometri da una nazione all’altra, è stato torturato e incarcerato per giorni e forse per mesi prima di riacquistare la libertà, penso che tanta ostilità non ci sarebbe.

Migrante per me prima di tutto sono persone, saro’ buonista.

 

Ercole Ricci

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