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Il Parco del cinquecentenario: bello ma trascurato

CRONACA - 02 10 2020 - Ezio (Méngu)

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/Il Parco del cinquecentenario: bello ma trascurato

Cosa succede nella nostra bella Tirano? Siamo forse diventati trasandat ? Non credo proprio! E allora? E’ tempo di Coronavirus, ma l’ordine, la bellezza, la cura dei nostri valori e delle nostre tradizioni, noi tiranesi li abbiamo sempre avuti nel sangue. Conosco poche persone che girano con l’abbigliamento assai trascurato, ma quelle che conosco si sono ridotte in tal modo perché flagellate dalla malattia e dalla sventura. Mi dispiace per loro perché il contrario di amare è trascurare e essere trascurati. Mi dispiace vedere trascurato il “ Parco del Cinquecentenario “ , voluto dai tiranesi ai tempi dell’emerito sindaco Del Simone Pietro e della sua Amministrazione. La maestria di Michelino Falciani e l’impegno di tecnici e di molti volontari hanno trasformato un pezzo di prato alberato in uno stupendo parco/ giardino contenente il Monumento dell’Apparizione. Quando andate a Madonna, tiranesi tutti, fermativi e ammirate per benino quel Parco. Vi ricordate dieci anni fa , quando era stato inaugurato con la presenza di numerose Autorità civili e religiose ? Il Parco brillava di luce propria, talmente era curato. Ora non più ! Presso quel sito miriadi di persone passano innanzi prima di visitare la Basilica e volentieri fermano i loro passi per ammirare il Monumento. Guardate le siepi che lo circondano. Sono brulle, non continue e quelle poche rimaste sono mal tenute . Per me assomigliano alla barba ispida del vecchio Tunaia che ora ci guarda dal cielo, sussurrando con il sorriso birichino “ matéi, la téra l’è bàsa !“ Solo tre panchine solitarie e dai sedili e schienali di legno consunto e dalle scaglie affilate che bucherellano le cosce a ragazzini sono per il riposo dei pellegrini, mentre quel parco ne potrebbe ospitare altre sette dal legno lucido e ben tornito. E i bei vialetti in ghiaino delimitati dai masselli che contornavano il Monumento che fine hanno fatto ? Se li sono ingoiati l’erba non falciata, sotto lo sguardo “ attento e preciso “ di chi doveva far manutenzione! Non fermatevi in quel Parco quando passa il trenino rosso del Bernina . Proverete solo vergogna quando i passeggeri dai finestrini delle stupende carrozze rosse fiammanti e panoramiche guardano e fotografano quel Parco. A loro si parano innanzi una lunga fila di grossi vasi disposti in serie sul muretto di contenimento della massicciata. Nelle loro foto appariranno i roseti mal tenuti tra erbacce e una ex- aiuola con un bordo in ferro circolare completamente vuota e con ghiaietto. E di notte ? Il monumento appare ben illuminato dalla luce propria diffusa dall’interno del disco sbalzato, ma due faretti che contornano la base del monumento hanno le lampadine fulminate da ormai troppo tempo. Nessuno vede e interviene ? Tutto sommato io penso che molti tiranesi gradirebbero che il “ Parco del Cinquecentenario “ ritornasse almeno alla bellezza dei tempi dell’inaugurazione, e se fosse possibile ancor più bello e ricco di contenuti, magari con una idonea recinzione sui muretti di contenimento. Quel Parco contiene il ricordo dell’ Apparizione ed è “ l’ anticamera” della Basilica di Madonna di Tirano. Nessuno lo può negare, esso porta ricchezza spirituale e economica a Tirano. Quel Parco non può essere trascurato. Conviene averne somma cura anche in tempi di ristrettezze economiche. Ricordo un proverbio che recita: “ mostrami il tuo parco/giardino e ti dirò chi sei. “

 

Quel Parco dedicato alla Vergine Maria apparsa in Tirano vale forse meno delle “rotonde” stradali in Tirano che appaiono così curate e piene di fiori ?

In allegato le foto di quanto detto sopra.

 

Ezio (Méngu)

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