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I medici del Pronto Soccorso possono astenersi dal visitare un paziente con il codice di triage verde?

CRONACA - 24 06 2022 - Avv. Savina Marini

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Può capitare, e sarà già capitato ad ognuno di noi, di recarsi al Pronto Soccorso e di dover restare in attesa di un medico, perché la sua attenzione è rivolta primariamente ai codici rossi e gialli, come è giusto che sia. Può anche accadere, però, che un medico si astenga dal visitare alle ore 4.00 di notte una donna anziana giunta al Pronto Soccorso con un forte dolore al braccio causato da una caduta, alla quale viene assegnato il c.d. codice verde, motivando tale sua discrezionale scelta sull’opportunità che la visita avrebbe dovuto effettuarsi dopo le ore 8.00 del mattino da altro collega di turno, con successivi controlli radiografici.  

 

Ciò che stupisce è il fatto che nonostante alle ore 4.00 non vi fossero altri pazienti in Pronto Soccorso in attesa di una visita, il medico di turno abbia comunque ritenuto di rinviare quella da codice verde dell’anziana signora, in quanto non urgente e differibile.

La paziente si rivolse, per tale motivo, al Tribunale per far valere il suo Diritto ad essere visitata.

 

L’autorevole Corte di Cassazione, che confermò la sentenza del Giudice di merito, ha avuto modo, pertanto, di statuire un importante principio di diritto: anche in caso di accettazione con codice verde il medico non può sottrarsi al suo dovere di visita.

 

La persona che si presenta al Pronto Soccorso, lamentando un disturbo, ha il pieno diritto, cui corrisponde il correlativo dovere del sanitario di turno, ad essere sottoposta a visita medica, là dove l’assegnazione del codice di triage all’atto dell’accettazione vale soltanto a definire un ordine di visita fra pazienti in attesa, ma non ad esentare il medico dal dare corso alla visita, nonostante la patologia sia stata valutata, ad un primo screening del personale paramedico, non grave.     

 

Nel caso specifico il sanitario è stato ritenuto responsabile del reato di rifiuto di atti d’ufficio, poiché aveva il dovere di visitare e curare prontamente la paziente, con il tempismo e la diligenza professionale richiesta, non essendovi neppure altri pazienti con codici più urgenti.

 

Deve essere, pertanto, sempre garantito dagli operatori sanitari il c.d. diritto alla visita, per dare attuazione e rendere effettiva la tutela costituzionale della Salute.    

 

Avv. Savina Marini

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