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Frana del Ruinon: cosa facciamo?

CRONACA - 29 06 2019 - Bernardo Gabriele Ferrari

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Si può decidere di non decidere, anche se la frana si muove di 1 mt al giorno toccando in alcuni punti valori superiori ai 2 metri. Possiamo lasciare fare alla natura che scelga quando e quanto, oppure no! Mi sembra una storia già vista e le analogie con la frana della Val Pola sono notevoli.

 

SEGUITEMI

- Anno 1987, dopo 3 giorni di pioggia con zero termico a 4.000 metri si è allagato il piede del monte Zandila e la frana preistorica in cima dà segni di movimento.

- I geologi dicono che cadrà, senza precisare quando, e stabiliscono la quantità in 20 milioni di metri cubi (poi ne cadranno il doppio).

- Vengono mandati 7 operai "a ritirare le ruspe" e vengono sepolti.

- Martedì 28 luglio 1987, ore 7:23, lo Zandila devasta tutto e alza l'alveo dell'Adda di 50 mt.

- Si forma un lago sicuramente pericoloso per i paesi sottostanti.

 

ANALOGIA CON LA FRANA DEL RUINON

- È monitorata dal 2006.

- Dopo le pioggie delle scorse settimane e con lo scioglimento delle nevi si sta muovendo.

- Sicuramente cadrà, ma non ho ancora saputo dai tecnici in quale giorno o mese e neppure la quantità stimata.

- Il turismo della Valfurba (nome antico) sicuramente sta soffrendo con la strada verso Bormio bloccata.

- Bormio, con il fiume Frodolfo che lambisce il borgo, non vive momenti sereni, con una spada di Damocle sulla testa.

- Non dobbiamo dimenticare che si faranno le Olimpiadi nel '26 e che tutti vogliono pensare solo alle gare e non alle frane.

 

COSA FACCIAMO?

- Aspettiamo che caschi o procediamo noi scegliendo giorno e mese con UN BEL PARTO CESAREO???

- Una cosa simile è stata fatta nel settembre '87 con la TRACIMAZIONE DEL LAGO DELLA VAL POLA.

- Io direi di "PUNZECCHIARE" la montagna per vedere come reagiscono le masse instabili.

- Non manderei altri operai a morire per minare a profondità crescenti la base della frana.

- Penso che basterebbe qualche obice 105/22 (o missili) sul versante opposto che stimoli il travaglio.

- Una volta caduta si dovrà spianare il materiale in tutta sicurezza e ricreare l'alveo del fiume con alcune briglie.

- Per decidere di prendere a cazzotti la montagna serviranno uomini coraggiosi...

 

LASCIARE CHE DECIDA LA NATURA, MAGARI DI NOTTE E CON FORTI PIOGGIE, È DECISAMENTE PIÙ PERICOLOSO, SPECIALMENTE PER I BORMINI E S.ANTONIO (non Morignone).

L'immagine turistica di MAGNIFICA TERRA riceverebbe un colpo quasi mortale.

 

Come tiranese rammento la frana del monte MASUCCIO nel 1807, che allagò il paese di Lovero con il lago formatosi, e dopo 5 mesi, in una notte tempestosa, sbragò su Tirano facendo disastri e morti.

Cambiò pure il letto del fiume come si può vedere a Villa di Tirano con il ponte di sasso in mezzo ai prati.

 

"Il cittadino tiranese"

Ferrari Bernardo Gabriele

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