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Decesso ragazza a Chiavenna, Gallera: Cordoglio alla famiglia

CRONACA - 26 10 2018 - Lnews

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/ambulanza

"Il caso della quattordicenne deceduta a Chiavenna, che impone anzitutto di esprimere il dispiacere e le condoglianze alla famiglia, ha dato luogo a una serie di polemiche, cui è necessario dare risposte precise e definitive". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia in merito alle polemiche legate all'operato e alla tipologia dei mezzi di soccorso utilizzate per soccorrere la quattordicenne  deceduta a Chiavenna.



CASO ESAMINATO DA AREU - "Il caso - ha spiegato Gallera - è stato esaminato accuratamente da AREU, con l'ascolto delle
registrazioni e il monitoraggio dell'operato delle equipe sanitarie: in particolare abbiamo proceduto con puntuali controlli interni sulle tempistiche e sulla qualità dell'intervento. Per quanto riguarda i tempi: primo mezzo in posto in un minuto (Mezzo di soccorso di base), Mezzo di soccorso avanzato in posto in 4 minuti".



"Per quanto riguarda la qualità dell'intervento - ha sottolineato - l'infermiere si è comportato in modo ineccepibile, mettendo in atto tutte le manovre rianimatorie e somministrando i farmaci adeguati sotto il vigile controllo e responsabilità del medico presente nella Sala Operativa di competenza. Le terapie sono le stesse che avrebbe praticato un medico di emergenza esperto. La 'centralizzazione' verso il centro ospedaliero più idoneo è stata effettuata con l'elicottero (su cui ovviamente era presente il medico
anestesista rianimatore per garantire la continuità dell'assistenza) giunto sul posto dopo che erano state praticate tutte le manovre e terapie necessarie. Questo perché le patologie tempo dipendenti devono essere trattate nelle strutture dove sono presenti professionalità, competenze e tecnologie adatte".



"Riteniamo - ha aggiunto - che le possibilità di sopravvivenza dei pazienti critici che necessitano del sistema dell'emergenza siano strettamente collegate alla qualità organizzativa e complessiva dell'intervento più che alla figura sanitaria che se ne fa carico in loco. Gli infermieri che operano in Lombardia sui mezzi di soccorso avanzato sono formati in modo accurato e qualificato per poter rispondere a tutti i tipi di emergenze. Il sistema prevede poi la presenza H24 di un medico in Centrale, cui l'infermiere fa costantemente riferimento.



"L'organizzazione del sistema dell'emergenza sanitaria della Lombardia - ha concluso - che conta circa 800.000 interventi
l'anno, è da anni impostata in questo modo e i dati e i risultati di questa organizzazione sono tali da non poter ricondurre l'esito di un singolo evento, in questo caso, purtroppo, negativo, a un 'difetto' di tipo organizzativo.

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