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Covid 19: seduzione di uscire non ci indurre in tentazione

CRONACA - 06 04 2020 - Ivan Bormolini

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/passeggiata

(Di I. Bormolini) Negli ultimi giorni si è notato che la popolazione, non tutta per fortuna, ha ricominciato ad uscire. Si è creata una falla nel rispettare le regole di distanziamento sociale che ci sono state imposte per i motivi che tutti noi ben conosciamo.

Questa sorta di rilassamento è stata consentita anche da quella “liberatoria” poi smentita, che permetteva di fare la passeggiata con i pargoli.

E' stato come dire a parchi gioco e giardini pubblici “SINITE PARVULOS VENIRE AD ME” (Lasciate che i pargoli vengano a me).

 

Per fortuna l'intelligenza di molti è stata superiore all'incoscienza di pochi; è però stato palesemente chiaro che in quel giorno alcune altalene dei parchi hanno ricominciato a dondolare ed anche i genitori hanno fatto quattro chiacchere tra loro, senza magari rispettare le debite distanze e senza la mascherina.

Erano in buona compagnia, perché anche i proprietari degli amici a quattro zampe, in questa circostanza abusano della vescica dei loro fedeli amici pur di poter uscire.

A proposito di questi: vi consiglio di portare il vostro amato Fido a fare una visitina dal veterinario, perchè forse soffre di incontinenza!

Ma no, pensandoci bene non è proprio così. Se andate avanti così, sarà proprio il vostro cane a rifiutarsi di uscire, quando gli farete vedere il guinzaglio, tenderà a nascondersi al posto di scodinzolare con la consueta felicità.

 

Questo fatto di uscire, complici anche le belle giornate primaverili, è un po' successa anche a Tirano seppur in misura limitata:

Lunedì mattina verso le 10:00 la piazza Marinoni era praticamente libera, forse due o tre auto in tutto; venerdì mattina, circa sempre alla stessa ora nelle due piazze principali della città, i parcheggi a disposizione erano diminuiti, più persone in giro ed anche il viale Italia pareva più po' più trafficato. Volevo dire a certi automobilisti che se la città è molto meno densa di veicoli in circolazione ed in certi momenti non lo è per nulla, il Codice della Strada non è soggetto al coronavirus. Cari signori gli stop sono fatti per essere rispettati, la persona che vuole attraversare sulle strisce pedonali pure. Anche i diritti di precedenza, i limiti di velocità, gli impianti semaforici e l'uso dei segnali direzionali, non hanno subito alcuna modifica ministeriale. Via V Alpini e viale Ezio Vanoni, per citare due esempi vicino a casa mia, non sono divenuti piste da Formula Uno!

 

Lasciato da parte il Codice della Strada, io sono il primo a dire che la disciplina ed il rigore imposti sono fondamentali, anche perché sin qui in larghissima parte sono stati rispettati, seppur fortemente impegnativi dal punto di vista morale e sociale.

E' fondamentale e importantissimo continuare su questa strada che rimane una delle uniche vie percorribili al fine di limitare i contagi in tutto il paese.

Mi arrabbio, per non dir di peggio, quando in Tv mostrano immagini di mercati affollati nel Mezzogiorno, oppure anche in altre città non solo nel Sud del paese.

Evidentemente, non si è ancora ben compreso che il Covid 19 non riguarda solo una questione di alcune province o comuni d'Italia targati Bergamo, Brescia, Lodi o Codogno, ma interessa tutti e indistintamente.

Non a caso, notando queste “fiutine immotivate” si sono ulteriormente intensificati i controlli da parte delle Forze dell' Ordine e dell'Esercito. A dimostrarlo è un dato: nelle quarantotto ore tra giovedì e venerdì scorsi, sono state elevate ben 15.000 sanzioni che hanno interessato anche gestori di attività che dovevano essere chiuse. Ancor peggio è leggere che qualche persona in quarantena è stata pizzicata lontano da casa.

Attenzione cari signore e signori, il fatto che per fortuna in questi ultimi giorni il Covid 19 abbia mollato un po' la sua tenace presa, non significa che si sia arreso. Per questi motivi non dobbiamo abbassare la guardia.

 

La verità dei fatti è che se in alcune zone ha allentato un po' la morsa, è anche grazie anche a tutti coloro che con senso civico e morale, sono rimasti a casa, uscendo solo per i motivi strettamente necessari e concessi, adottando tutte le possibili precauzioni.

Analizzando statistiche, sentendo le parole di medici e ricercatori, ho maturato una convinzione, siamo giunti ad un punto tale che ognuno di noi può dire di aver sconfitto il Covid 19, solo se al momento ne è stato fortunatamente risparmiato.

Siamo in vista della Santa Pasqua e della Pasquetta, per favore non tentiamo di fare i furbi. Per quest'anno il detto “......Pasqua con chi vuoi....” non esiste e non deve nemmeno venir meno anche la tentazione di aggirare i controlli. Non facciamo la gita fuori porta, magari nelle nostre belle case di montagna raggruppandoci in compagnia godendo di una succulenta grigliata, preceduta da un bel aperitivone con brindisi. Mi pare che ci sia ben poco da festeggiare o da brindare.

Perchè pensandoci bene, rispettando i divieti e le restrizioni, potremmo dire con una certa fierezza di non aver contribuito ad un ulteriore diffusione del coronavirus, risparmiando noi e gli altri. Per altri intendo medici, infermieri e altri operatori sanitari che anche nei giorni di festa saranno in quei blocchi Covid 19, tamponando quella lunga emorragia di vite umane che ha colpito tanti di noi ed anche di loro.

 

Si ventila la così detta “fase due”, ovvero un graduale e attento parziale ritorno a quella che non sarà mai la normalità di prima. In questo percorso, forse anche l'economia inizierà gradualmente a ripartire con le necessarie precauzioni. Anche per favorire questo passo, che è fondamentale per la ripresa della nazione, saremmo protagonisti con il rispetto di giusti comportamenti. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Pare un vero paradosso, ma restare a casa oziando, scaricando le batterie del telecomando, navigando sui social e altro, in questo caso significa contribuire alla rinascita di questa nostra Italia che deve e vuole tutelare le sue aziende piccole, medie e grandi, ed anche tutte le altre attività commerciali chiuse.

Da ieri in Lombardia è in vigore l'obbligo di indossare la mascherina se usciamo di casa. Se non ne siamo provvisti vanno bene anche sciarpe oppure foulard che coprano bocca e naso.

 

Questa nuova ordinanza regionale la giudico non come un'ulteriore misura restrittiva, ma come un modo in più per tutelarci e tutelare.

Io la indossavo già prima e col passare del tempo mi sono accorto che sempre più persone anche a Tirano ne fanno uso, quindi ben venga questa ordinanza così anche i reticenti se ne faranno una ragione.

La cosa che mi ha fortemente irritato è che questa decisione è stata l'ennesima occasione di diatriba tra il Pirellone e le Istituzioni romane.

Ci viene detto dai nostri governanti statali “ rimaniamo uniti, rispettiamo quanto sancito, solo così ce la faremo”.

Cari politici, la poca chiarezza, le liti i contrasti e le contraddizioni non solo su questo caso, non sono le armi vincenti per cercare di vedere la luce in fondo al tunnel.

Mi raccomando rispettiamo l'ordinanza!

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