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Buon anno Morelli... se quelle vecchie catene potessero parlare!

CRONACA - 07 01 2020 - Ivan Bormolini

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/ospedale morelli sondalo

(Di I. Bormolini) In primo luogo buon anno anche da parte mia a tutti i lettori che tutti i giorni ci seguono. Nel mese di gennaio di dodici mesi fa, intitolavo un editoriale “Buon anno sanità valtellinese”. Il riferimento era chiaro e soprattutto incentrato sulla continuità di tutte le prestazioni erogate dall'ospedale Eugenio Morelli di Sondalo.

E' passato un anno, è stato presentato il piano studiato dai tecnici del Politecnico di Milano, la discussione su un tema tanto caldo si aperta nella nostra valle, da parte delle istituzioni, dei comitati ed anche da una buona parte dell'agorà.

 

La preoccupazione è tanta, l'ansia di vedere come si concluderà questa importantissima partita pure.

In tutta sincerità, dispiace apprendere che si parli di trasferire a Sondrio due o tre reparti che sono nati e cresciuti in questo presidio. Ed ancora alla nostra gente, preoccupa il fatto che proprio in queste settimane alcuni grandi medici, hanno lasciato questa struttura. A loro va un ringraziamento per il lavoro svolto e che sempre è stato elogiato dai tanti pazienti che si sono affidati alle loro cure.

 

Dunque, buon anno ospedale Morelli, buon anno a medici ed infermieri ed altri addetti che si occupano di varie ed importanti funzioni amministrative, logistiche e altro. Buon anno a chi vi è ricoverato e a coloro che per varie problematiche, troveranno in questa storica storica struttura, la risposta più consona ed anche non lontana da casa.

E un buon anno lo auguro anche alla politica che si trova a discutere sul piano di riordino della sanità provinciale, un documento che certo ha generato malcontento da parte di molti primi cittadini e comitati. Buon lavoro!

 

Nelle ultime settimane, per alcune problematiche di salute di miei congiunti, ho frequentato il Morelli in alcune occasioni. Inutile dire che vi ho trovato adeguate risposte, personale medico preparato e che unitamente agli infermieri ed infermiere, ha dimostrato quella sana dose di professionalità, pazienza ed umanità.

Nelle varie sale d'attesa di questo nostro ospedale, in alcune occasioni ho sentito parlare con una certa preoccupazione del futuro del presidio, come dar torto a queste persone che di fatto rappresentano la voce di molti altri.

 

Mi ha fatto specie l'esternazione di un anziano che evidentemente ben conosceva la lunga storia del Villaggio, dopo averne descritto le grandi epoche sanatoriali, ha ben evidenziato anche il percorso che ne ha visto il parziale declino. Una sorta di diario che quell'educato signore ha concluso con le parole “ se quelle vecchie catene potessero parlare”....Il riferimento era ai meccanismi che consentivano un tempo di poter alzare ed abbassare le tapparelle dei terrazzoni. Già sono vecchie e logore. Se ben ci si pensa sono una testimonianza di ciò che era ed è andato perduto e purtroppo mai rivalorizzato. Occorreva, diceva qual cittadino, che sin dal passato, si analizzasse la situazione procedendo con un'ottica lungimirante, nazionale ed internazionale che consentisse una ricollocazione ad uso sempre sanitario, di quei padiglioni che da molto tempo giacciono in un triste disuso e conseguente degrado.

 

Negli stessi giorni parlando del Morelli con un nostro concittadino, quest'ultimo ha nuovamente evidenziato il tema del patrimonio perso, auspicando che almeno i reparti tutt'ora funzionanti non siano minacciati di eventuali trasferimenti a Sondrio, oppure depotenziamenti, tutto questo causerebbe un inevitabile ed ulteriore indebolimento di questa struttura.

 

Queste due testimonianze, che condivido in pieno, così come appoggio ogni azione a tutela del Morelli, hanno aperto la strada alla mia passione per la ricerca storica. Mi son detto perchè non approfondire e scoprire le origini del Villaggio. Ne sono nati una serie di articoli che pubblicheremo a partire da domani e per le prossime settimane. Verranno analizzati molti dettagli, dal progetto alla gara d'appalto, ai tempi di costruzione ed ai costi, senza scordare coloro che avevano duramente lavorato per edificare questa grandiosa struttura che costituisce un grande esempio dell'ingegneria e dello stile degli anni trenta. Racconterò poi altri particolari, spesso scordati o poco conosciuti.

 

Tra i tanti che hanno scritto sul Morelli, ho scelto come guida “Un Villaggio straordinario” (Villaggio Morelli il più grande Sanatorio d' Europa. Idee e Ideali fra Medicina, Storia e Natura ). Si tratta di un accuratissima e dettagliatissima ricerca storica e culturale, condotta dal Dottor Stefano Rossattini che dal 1995 e per quasi due anni, è stato Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera “Ospedale Morelli” di Sondalo.

 

Buona lettura ed ancora buon anno.

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